SIAMO SERIAMENTE PREOCCUPATI PER LA TENUTA DELLA DEMOCRAZIA NEL PAESE A CAUSA DEL COMPORTAMENTO DI UN GOVERNO CHE DICE DI VOLER COMBATTERE LE MAFIE, MA CHE, POI, ALLA PROVA DEI FATTI, COME NEL CASO FONDI, NON APPARE DETERMINATO
C’è da cominciare a preoccuparsi seriamente!
Il comportamento assunto dal Governo sul “ caso Fondi” fa nascere seri dubbi circa la sua reale volontà di contrastare seriamente nel Paese la criminalità organizzata e le mafie.
Questo comportamento, poi, appare ancor più inquietante, se lo collochiamo in un discorso più generale che riguarda lo stato penoso in cui, ormai, sono state ridotte magistratura e forze dell’ordine.
Al di là degli annunci, chi, come noi, vive a stretto contatto con queste istituzioni, sa molto bene che la situazione è completamente opposta a quella che ci viene prospettata dalla maggior parte dei mezzi di comunicazione.
A parte tutta l’opera di demolizione che giorno dopo giorno si sta svolgendo sul piano legislativo per delegittimare e ridurre all’impotenza magistratura e forze dell’ordine, è anche su quello pratico che si sta facendo del tutto per renderle inattive.
Queste sono ridotte a tenere ferme le macchine perché mancano i soldi per acquistare la benzina. Negli uffici, nelle caserme, nei commissariati non si possono usare nemmeno più le fotocopiatrici perché manca perfino la carta.
Malgrado promesse ed annunci, poi, non un solo euro, ad oggi, è stato immesso nelle già grame buste paga degli appartenenti alle forze dell’ordine.
Non parliamo, poi, della carenza degli organici, altro capitolo drammatico.
La sensazione, insomma, è che non si voglia più combattere con efficacia il crimine, almeno quello organizzato e delle mafie.
Il risultato è quello che vede il Paese intero ormai sommerso da un fiume di soldi “sospetti”.
Stiamo, in sostanza, precipitando ai livelli in cui si trovano la Russia di Putin e molti Paesi dell’America del sud. Che fa il Governo al riguardo?
L’osservatore attento si vede costretto a rilevare che, mentre con grande enfasi vengono condotte ed annunciate grandi operazioni di polizia contro i livelli bassi dei clan, raramente, molto raramente, sentiamo parlare dei piani alti, delle vere mafie.
In queste ultime settimane abbiamo terminato il nostro consueto lavoro di monitoraggio delle province del Lazio. Ci siamo soffermati, in particolare, sulla situazione in cui si trovano le province di Latina, Frosinone ed il litorale romano.
Abbiamo rilevato una situazione particolarmente inquietante.
A fronte di uno Stato che sui singoli territori, al di là della buona volontà di pochi volenterosi, appare in complesso molto debole e non determinato, ci siamo trovati di fronte una mafia imprenditrice e finanziaria entrata ormai in tutti i gangli della nostra comunità, da quello che riguarda l’economia soprattutto e, poi, grado a grado, anche la politica, le istituzioni, la stessa società.
Questo è quanto sta succedendo, mentre il Paese si sta devitalizzando e svitando di fronte a spettacoli deprimenti di veline, escort e cose di questo genere…