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Siamo nel 2003, sei anni fa, e già Luigi Iacuzzi, consigliere di opposizione, denunciava le presenze mafiose su Sabaudia-San Felice Circeo, guadagnandosi dileggio ed insulti!!!

SABAUDIA – Il capogruppo Udc Bianchi replica alle accuse di Iacuzzi
Capitali mafiosi? Fango sospetto

Di ieri la accusa di Luigi Iacuzzi sulla presenza di nuvole mafiose nel cielo di Sabaudia, affari sporchi, capitali di dubbia provenienza in una serie di attacchi che hanno costituito un lungometraggio di atti denigratori contro una città che in questa estate, nel bello e nel brutto, ha esaltato come non mai il filone turistico.

A replicare alle accuse di Luigi Iacuzzi, ex Pci, ora foce tonante della sinistra sabaudiana, salito alla porpora consiliare solo per gli effetti devastanti di una selezione naturale nell’èlite di partito, è il consigliere dell’Udc, Nicola Bianchi, ex dc, ex sindaco di San Felice Circeo e ora capogruppo dell’Udc. Non è una questione politica quella induce Bianchi a sollevare i dubbi sull’azione del consigliere Iacuzzi ma la infondatezza o la volatilità delle accuse di Iacuzzi. Iacuzzi parla di sospette presenza camorristiche nel territorio ponti, strani movimenti di capitali, presenza sospette tra i portici comunali. Una terminologia che pare abbia germogliato nei giardini di alcune associazioni in difesa del territorio che sollevano le problematiche delle infiltrazioni senza mai indicare un solo nome o un solo episodio di corruzione mafiosa sul territorio, anche se esistono indagini ufficiali a riguardo.
Bianchi seppur con ironia inquadra il problema delle accuse alle istituzioni frutto solo dia probabili colpi di sole o di conseguenze per la accelerazioni della colonnina di mercurio verso vertici storici e con conseguenze storiche per molti. Bianchi dice che se non si hanno documenti alla mano, atti concreti, prove di alterazioni economiche e di pesanti invasioni nel territorio e nel tessuto politico e sociale di una città non si può parlare di «capitali mafiosi» e «capitali sospetti» presenti nell’economia di Sabaudia e di altri centri particolarmente appetitosi dall’economia sommersa targata Napoli o Palermo.
Se Iacuzzi ha personali dossier su questi fenomeni inquietanti allora non resta che presentarli in procura e chiedere indagini capillari in modo da delineare un preciso spartiacque tra presenze mafiose, se esistono, e presenza civili.
Uno è il bersaglio mobile di Iacuzzi, colpire sindaco e Giunta ma uno solo è l’effetto che ne deriva. Il fango che si tenta di gettare sugli organi istituzionali e sulla città finisce per dare una immagine offuscata della conduzione politica della città ed abbattere quei risultati che Sabaudia nel tempo in tutti i campi ha saputo conquistare.
Sarebbe stato più utile e proficuo sottolinea Bianchi, se Iacuzzi mettesse in evidenza quei guasti che proprio nella sfera turistica si stanno notando con un livellamento in basso di alcune manifestazioni, con una caduta dei livelli, una volta invidiabili, di vivibilità, per il deteriorarsi del tessuto turistico.
Aprire un dibattito in questo senso significa prestare orecchio a quelle voci che denunciano una certa inversione di tendenza caratterizzata da un traffico caotico, da una invasione delle dune, della crescita dei prezzi, dalla qualità delle manifestazione turistiche nella sua globalità, aldilà dei picchi della stagione de spettacoli che accomunano grandi professionisti e spelacchiati mangiafuoco, si nota un proliferare di attività di scarso valore che finiscono per guadagnarsi immeritati posti in prima fila rispetto ad un cartellone di grande rilievo.

27/08/2003
Renzo Lo Noce

(tratto da Il Tempo – Latina)