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Siamo fortemente preoccupati per la situazione criminale esistente in Emilia-Romagna e per i silenzi di chi dovrebbe parlare e non parla.Abbiamo,comunque,cominciato a lavorarci sù

Da un esame puntuale ed approfondito fatto dagli iscritti all’Associazione Caponnetto di Bologna e,più in generale di tutta la regione Emilia-Romagna,della situazione criminale,emergono sempre più elementi di fortissima preoccupazione.
Quello che maggiormente inquieta é l’aspetto un tantino omertoso di una parte dell’impianto sociale e politico locale
che si rifiuta di ammettere una realtà che ormai é sotto gli
occhi di tutti.
L’Emilia-Romagna -ma questo era ampiamente prevedibile
per le condizioni economiche e non solo favorevoli che
hanno consentito l’investimento di montagne di capitali di
qualsiasi provenienza,lecita o non lecita ,come del resto,in
tutto il nord-Italia,la parte più ricca del Paese dove non ci
sono gli anticorpi in quanto non preparata ad un’invasione
che oggi ha raggiunto il livello di un radicamento
profondo- é infiltrata dalle mafie di ogni origine ed etnia.
Quello che sconcerta é la tendenza “negazionistica” che
tenta di non prendere e di non far prendere atto di una
realtà inquietante e che investe settori
politici,sociali,culturali e,forse,anche istituzionali come
conseguenza.
Un muro di silenzio – di silenzi e di “no”- ,di fronte al quale
va a sbattere chiunque,inquirente istituzionale o meno,si
propone di scavare e di mettere a nudo la realtà.
Non é,questo,che ,comunque ,ci spaventa in quanto le
nostre tecniche di intervento – che ripudiano la vistosità e
l’immagine-,scoperte ed affinate in anni ed anni di lavoro
in situazioni altrettanto critiche,ci consentono,anche se in tempi piu’ lunghi che altrove, di superare
le difficoltà.
Vogliamo solamente far presente che noi ci stiamo ed
abbiamo cominciato a lavorare,annotando quello di cui
veniamo a conoscenza ,per poi,far conoscere,con i mezzi e le vie opportuni, a chi di
competenza ai livelli centrali e nelle sedi opportune ed
affidabili,i risultati del nostro impegno.
LA SEGRETERIA NAZIONALE