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Siamo d’accordo con la fiaccolata a Latina contro le mafie indetta da CGIL-CISL-UIL,… a patto che…

Abbiamo aderito alla fiaccolata organizzata a Latina contro le mafie da CGIL-CISL ed UIL per mercoledì 5 settembre e vi parteciperemo, anche se senza striscioni dell’Associazione.

Non ne sottovalutiamo il valore perché è importante che il mondo sindacale abbia preso coscienza della gravità della situazione esistente in provincia di Latina e nel Lazio e cominci a manifestare pubblicamente ed unitariamente le preoccupazioni di una parte importante della società, quella del mondo del lavoro al cui interno si consumano tutte le illegalità e le violenze ad opera della camorra e delle altre mafie.

Il mondo del lavoro è la prima vittima della criminalità organizzata mafiosa.

Detto questo, però, non possiamo non manifestare tutte le nostre perplessità ove a queste azioni pubbliche non dovessero seguirne altre, più concrete e più incisive.

Non vorremmo che, come è successo a Roma con la manifestazione-fiaccolata al Pantheon indetta contro le mafie da Provincia e Comune di Roma e dalla Regione Lazio- alla quale, peraltro, ci si voleva impedire di mostrare lo striscione della Caponnetto – alcuni pensassero di essersi messa la coscienza a posto.

Occorrono ben altre cose per combattere seriamente le mafie, ormai annidate fra i professionisti, nell’economia, nella politica, se non nelle stesse istituzioni (le inchieste “Damasco” a Fondi e “Formia Connection” a Formia, per non parlare di Nettuno e tante altre ancora, non hanno insegnato niente a nessuno? ).

Perché le Segreterie dei sindacati, che conservano ottimi rapporti di collegamento con quelle dei partiti politici, non cominciano a fare pressioni perché i Sindaci pontini accolgano la nostra richiesta di dar vita ad Osservatori comunali o consortili sulla criminalità, sulla base, però, delle nostre indicazioni rese note su questo stesso sito?

Perché le stesse Segreterie non cominciano a chiedere che magistratura e forze dell’ordine locali comincino ad attivarsi sul piano della lotta ai capitali mafiosi in virtù della codelega da parte della Procura Generale di Roma prevista dall’art.51 bis comma 3 del CPP?

Ci sono in provincia di Latina troppe inerzie che non sono mai state denunciate.

Cavarsela con una fiaccolata, continuando così implicitamente a delegare solo alle istituzioni la lotta alle mafie, ci sembra alquanto riduttivo.

Non è così?