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Siamo alla censura!

La destra non olet
Per il 14 luglio 2009, esattamente 230 anni dopo la presa della Bastiglia, ci ammutoliremo sulla rete contro la censura imposta dal ministro Alfano. Diceva Norberto Bobbio che la differenza tra chi fa politica a sinistra e chi fa politica a destra è che chi è a sinistra segue un ideale e chi è a destra un interesse. Finché stare a destra paga chi se ne frega della puzza?

E siamo arrivati al dieci di luglio, gli esami procedono, normali. Storie varie si alternano al cospetto di un sestetto che, raramente, riesce ad entusiasmarsi perché posto di fronte a una sequenza di “racconti standard” a volte animati dal commissario di turno che approfondisce, sua sponte, qualche argomento ma senza spocchia, solo per movimentare appena la cappa d’afa che stazione nella stanza.

Nelle matrioske che ci contengono, tutti e ciascuno, ne sono accadute di cose. L’universo continua la sua espansione, la Via Lattea continua a correre, il Sistema Solare sembra abbia un altro pianeta e che Plutone non lo sia affatto, la Terra si riscalda, l’Europa si separa, l’Italia ospita il G8 e, con una manovra degna di Lui, lo fa diventare G14, la Puglia cambia Giunta, la Provincia di Brindisi fa la Giunta, al mio paese un evento doloroso ma che, sono certo, si risolverà nel migliore dei modi.
Ne sono successe di cose, tutte nel tritacarne della notizia mordi e fuggi, scoop da mezzo secondo che lasciano la medesima traccia delle pleiadi che avremo tra un mese esatto.

E scrivere sui Blog, comunicare sulla rete, significa fissarne alcune di queste notizie, magari a futura memoria. E invece questa si vuole cancellare. In nome non so bene di cosa, tale Angelino Alfano, Ministro della Giustizia, vietato ridere: lo scranno, da Castelli in poi, è appannaggio delle migliori menti in circolazione, ha reintrodotto usando un tirapiedi una norma che un suo compare di partito aveva cassato. In breve se io lascio una notizia sul Blog e questa non va a genio a qualcuno questo qualcuno può farla cancellare, soprattutto se è vera.
Ora non è che mi importi molto conservare le notizie dei pregiudicati, del troiume di corte e dei puttanieri di palazzo, dei cocainomani e dei corrotti, personaggi di questo genere si riconoscono dall’odore, non c’è bisogno di documentazione. Il fatto è che lo Stato, per fare questa cosa spenderà un sacco di soldi che tocca a noi pagare. È del tutto evidente che siti .asia, .cn, .tk prolifereranno e prima che si arrivi a cancellare una notizia su un server che giace all’isola di Tonga essa verrà riprodotta miliardi di volte e un sacco di c-robots passeranno la vita a cercare di rifare imeni mediatici a personaggi così corrotti che se si leva lo sporco non resta nulla.
Per il 14 luglio 2009, esattamente 230 anni dopo la presa della Bastiglia, ci ammutoliremo sulla rete per dire che quella che Al Fano sta facendo è una grande minchiata.

Il “ciclone zoccola” con epicentro meridione si è appena placato, ha sconvolto la vita di Noemi Letizia, ha mascherato il processo d’appello a Dell’Utri e la mafia connection di Berlusconi, ha provocato il rimpasto della Giunta Regionale della Puglia.
Cosa c’entrano gli assessori licenziati con la questione morale? Probabilmente nulla, anzi alcuni che ho il piacere di conoscere personalmente possono essere accusati di eccessiva “venerazione dell’etica” e di esagerata abnegazione al servizio del Presidente (penso a Marco Barbieri) ma con la sanità e le porcate che in essa si svolgono proprio non c’entrano nulla. Però è una ghiotta occasione per mandare un siluro a D’Alema e levarsi dalle scatole un po’ di gente che osa, a volte, pensare. Insomma una specie di operazione congressuale del PD nel quale dovrà entrare Vendola da Console. Lo scrivemmo tempo fa, agli inizi della versione pugliese della corruzione da basso impero. Piovvero molti silenzi e qualche approvazione, da amici di destra soprattutto che, ahimé, mi riconobbero onestà politica.

Ora che Tato Greco, attualmente nella Fitto-area, ex un sacco di cose, è stato sfiorato (sic!) dal ciclone coca e annesso escort-world, il mondo PdL parlamentare si è sollevato in blocco a criticare il dott. Marzano. Certo l’On.le Mele è stato assolto, e di cose ne ha vissute nel campo procurategli dalla sfortuna, anche se la sfiga ha volte ha nome e cognome come la sua collega senza la s …, e quindi bisogna attendere i verdetti, ma sarei felice di leggere un qualche amico della destra che manda a quel paese questi accattoni della speculazione e del malaffare anche pubblicamente, l’unico che, ad oggi, ha avuto il coraggio di criticare la “mignottocrazia” è stato Guzzanti e per questo lo hanno ghettizzato.
Il resto è allineato e coperto. Ma si sa, diceva Norberto Bobbio che la differenza tra chi fa politica a sinistra e chi fa politica a destra è che chi è a sinistra segue un ideale e chi è a destra un interesse. Finché stare a destra paga chi se ne frega della puzza?
Pino De Luca

(Tratto da www.aprileonline.info)