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SI ENTRA NEI SANTUARI E NOI DALLE NOTIZIE CHE CI PROVENGONO DA SINGOLI TESTIMOMI DI GIUSTIZIA UN GIORNO SI’ E L’ALTRO PURE AVEVAMO INTUITO GIA’ DA TEMPO CHE QUALCOSA NEL SISTEMA NON ANDASSE PER IL VERSO GIUSTO.QUESTA E’ UNA NOTIZIA CHE PER NOI RIVESTE UN’IMPORTANZA ECCEZIONALE.VALUTEREMO ORA CON IL NOSTRO UFFICIO LEGALE QUALI PASSI FARE.SETTEMBRE PER NOI SARA’ UN MESE MOLTO IMPEGNATIVO.

 

 

 

 

 

DA  “LA STAMPA” 

 

 

 

Fondi sottratti al Servizio centrale di protezione Arrestati tre dipendenti del Viminale 

Sono accusati di peculato e accesso abusivo a sistema informatico

 

 

 

 

Pubblicato il 11/07/2017

 

edoardo izzo

roma 

Peculato e accesso abusivo a un sistema informatico. Con queste accuse sono finiti in manette due funzionari dell’Amministrazione Civile del ministero dell’Interno, S.F. e F.G., e un poliziotto, P.F.  

 

A tutti e tre gli indagati (finiti ai domiciliari) sono stati sequestrati i conti bancari.  

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile della polizia di stato e coordinate dalla procura di Roma, sono iniziate nel dicembre 2015, e dopo i primi controlli incrociati gli agenti avevano notato che – attraverso artificiosi movimenti contabili – erano stati sottratti ai fondi del Servizio Centrale di Protezione inizialmente 25 mila euro.  

 

Nel corso delle indagini e dei conseguenti accertamenti – soprattutto di natura informatica – è stato possibile accertare che da alcuni anni i tre indagati avevano iniziato a sottrarre somme di denaro dai fondi del Servizio, per un totale di circa 600 mila euro.  

 

Trattandosi, di volta in volta, di cifre di lieve entità, i tre erano riusciti a celare le stesse «gonfiando» lievemente altre spese dagli importi ben superiori e caricando il surplus su carte di credito in dotazione al Servizio per le esigenze di soggetti tutelati, e successivamente riscosse mediante prelevamento al Pos.