DA “LA STAMPA”
Fondi sottratti al Servizio centrale di protezione Arrestati tre dipendenti del Viminale
Sono accusati di peculato e accesso abusivo a sistema informatico
Pubblicato il 11/07/2017
edoardo izzo
roma
Peculato e accesso abusivo a un sistema informatico. Con queste accuse sono finiti in manette due funzionari dell’Amministrazione Civile del ministero dell’Interno, S.F. e F.G., e un poliziotto, P.F.
A tutti e tre gli indagati (finiti ai domiciliari) sono stati sequestrati i conti bancari.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile della polizia di stato e coordinate dalla procura di Roma, sono iniziate nel dicembre 2015, e dopo i primi controlli incrociati gli agenti avevano notato che – attraverso artificiosi movimenti contabili – erano stati sottratti ai fondi del Servizio Centrale di Protezione inizialmente 25 mila euro.
Nel corso delle indagini e dei conseguenti accertamenti – soprattutto di natura informatica – è stato possibile accertare che da alcuni anni i tre indagati avevano iniziato a sottrarre somme di denaro dai fondi del Servizio, per un totale di circa 600 mila euro.
Trattandosi, di volta in volta, di cifre di lieve entità, i tre erano riusciti a celare le stesse «gonfiando» lievemente altre spese dagli importi ben superiori e caricando il surplus su carte di credito in dotazione al Servizio per le esigenze di soggetti tutelati, e successivamente riscosse mediante prelevamento al Pos.