Si paventa vicina la “notte della Repubblica”?
Gli scontri da “resa dei conti” fra settori della maggioranza di governo, la demolizione sistematica del nostro impianto giudiziario e sociale, le “aperture” alle mafie con la possibile restituzione ad esse dei beni confiscatile, le condizioni drammatiche della nostra economia, potrebbero rendere realistica questa prospettiva.
Stanno, inoltre, per essere svelati con i processi in corso alcuni grandi misteri italiani e stanno venendo alla luce alcuni collegamenti che ci sono stati fra pezzi deviati delle istituzioni e della politica con le mafie.
Pezzi che avrebbero, perciò, tutto l’interesse di provocare un cortocircuito che faccia ripiombare nella nebbia tutto quanto è stato finora nascosto.
Non c’è, insomma, da stare tranquilli.
Se è vero, quindi, com’è vero, che, come dice il Procuratore Scarpinato, corruzione e mafie in Italia sono state costitutive del potere, è fondata la necessità che tutti i soggetti che operano, come noi, sul piano di un’azione reale e non parolaia contro le mafie, adottino tattiche adeguate e coerenti e siano da oggi in avanti estremamente vigilanti.