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Sequestro da 100 milioni a Sperlonga, il “bluff” del Programma integrato

Sequestro da 100 milioni a Sperlonga, il “bluff” del Programma integrato

di Mirko Macaro, Venerdì 17 luglio 2015 – 23:25  

L’edilizia sociale avrebbe lasciato con nonchalance il passo a quella speculativa. Ed ecco spiegata l’ennesima bomba sull’urbanistica di Sperlonga, la più grande che ha finora investito il borgo marinaro: il Programma integrato, che ha interessato la quasi totalità della parte nuova del paese, andrebbe di fatto a costituire una lottizzazione abusiva. Pantagruelica, con i suoi oltre 140mila metri quadri.

Aree per un valore complessivo stimato in 100 milioni d’euro, e su cui dalla prima mattinata di giovedì sono letteralmente piovuti i sigilli, la cui apposizione, vista la mole di lavoro, terminerà nei prossimi giorni. Un maxi-sequestro preventivo affidato ai carabinieri della Stazione locale e della Compagnia di Terracina, ed emesso dal gip del Tribunale di Latina Mara Mattioli su richiesta del sostituto procuratore titolare dell’indagine, Giuseppe Miliano. Solo giovedì sono stati sequestrati ventisei lotti, prevalentemente spogli o con immobili ancora in costruzione, due parcheggi, alcuni spiazzi e strade comunali (lasciate comunque fruibili). Per quel che riguarda le case già abitate, per scongiurare eventuali problemi di ordine pubblico, si è scelta la via dei sigilli con affidamento in custodia agli stessi proprietari. Tra gli “ospiti” di un immenso calderone in cui potrebbero prossimamente finire anche i vari by Infonaut” href=”http://www.h24notizie.com/2015/07/sequestro-da-100-milioni-a-sperlonga-il-bluff-del-programma-integrato/#88657234“> alberghi della zona. E in cui intanto, fa quasi sorridere, è finita dentro la stessa caserma dell’Arma, seppur non sequestrata.

L’inchiesta, come anticipato, ruota tutta attorno al Programma integrato approvato nel febbraio 1999 con l’allora sindaco Armando Cusani. Che figura tra gli indagati insieme a due professionisti considerati suoi fedelissimi, il discusso by Infonaut” href=”http://www.h24notizie.com/2015/07/sequestro-da-100-milioni-a-sperlonga-il-bluff-del-programma-integrato/#29656646“> ex dirigente dell’ufficio tecnico Antonio Faiola ed il progettista del piano Luca Conte, accusati a vario titolo di “lottizzazione e costruzione abusiva in concorso e assenza di autorizzazione ambientale in zona sottoposta a vincolo paesaggistico”.

A cosa si deve il terremoto? Il piano integrato sarebbe stato quasi completamente disatteso. Era stato concepito per dare una prima casa ai soggetti svantaggiati, permettendo nel contempo di creare occupazione e risollevare l’economia, coinvolgendo ditte e maestranze locali. In realtà, sarebbe accaduto tutt’altro. A partire dalle volumetrie “sballate” riguardanti le opere d’edilizia pubblica previste: per legge, la percentuale rispetto al totale avrebbe dovuto oscillare tra un minimo del 40% del totale ad un massimo del 70%. Stando ai riscontri, la quota riservata al sociale si attesterebbe a poco più del 20%. Senza contare che, per costruire, il Programma integrato prevedeva il pieno ricorso all’imprenditoria locale, il cui apporto sarebbe invece stato minimo: al posto di ditte ed operai locali, l’avrebbero fatta da padrone alcune realtà campane. Ulteriore punto interrogativo, poi, quello dei servizi primari che sarebbero dovuti arrivare con l’attuazione dello strumento urbanistico, pure questi ridotti all’osso. “Dimenticati”. Per un Piano di fatto “mascherato” e che si sospetta possa essere stato pesantemente viziato già a monte, all’inizio dell’iter burocratico che ha portato alle colate di “cemento sociale”.