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Sequestrato il patrimonio di un appartenente al clan Licciardi a Terracina

Giovedì 10 Dicembre 2015

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato un patrimonio mobiliare e immobiliare, del valore stimato in circa 1.700.000 euro, ad Eduardo Marano, napoletano, appartenente al clan di camorra “Licciardi”, residente da tempo a Terracina.

I provvedimenti, disposti dal Tribunale di Latina – Sezione Penale, eseguiti dagli specialisti del G.I.C.O. (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, giungono al termine di complesse indagini di polizia economico-finanziaria, avviate nel marzo 2015 su delega della D.D.A. capitolina e sviluppate nei confronti dell’odierno destinatario dei sequestri (Eduardo Marano), il quale risulta essere gravato da numerosi e gravi precedenti penali, in particolare per associazione di tipo mafioso (imputazione per la quale è stato condannato dal Tribunale di Napoli, in primo grado, a 9 anni di reclusione), estorsione e rapina.

In linea con le specifiche direttive impartite dalla Procura di Roma, le fiamme gialle del G.I.C.O. hanno, infatti, sviluppato complessi accertamenti patrimoniali sul conto di numerose persone fisiche e giuridiche, allo scopo di aggredire i patrimoni illecitamente accumulati. All’esito degli stessi, è emerso come Marano – grazie alle attività delittuose poste in essere nel tempo – sia riuscito a conseguire un significativo patrimonio mobiliare ed immobiliare, del tutto incongruente rispetto alla propria capacità contributiva ed a quella dei familiari conviventi. Tale sproporzione, unita alla acclarata pericolosità criminale del predetto, ha permesso di richiedere l’applicazione della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza nonché il sequestro, finalizzato alla confisca, dell’intero patrimonio direttamente o indirettamente riconducibile al medesimo. Le risultanze delle articolate investigazioni esperite sono state partecipate al Tribunale di Latina – Sezione Penale che ha, ora, disposto il sequestro di:

– n. 7 unità immobiliari (fabbricati) site nei comuni di Napoli e Terracina (LT);
– n. 5 auto/motoveicoli;
– rapporti bancari/postali/assicurativi/azioni, per un valore complessivo di stima dei beni sottoposti a sequestro di circa 1.700.000 euro.

fonte:www.latinaoggi.eu

NOTA   DEll’ ASSOCIAZIONE CAPONNETTO
Come al solito,nessuno a Terracina si era accorto di niente.Nemmeno un sospetto,una segnalazione.Questo  é quanto avviene  non solo a Terracina ma in tutta la provincia di Latina definita da Carmine Schiavone “provincia di Casale”.Un sistema omertoso che fa schifo,Ma come si può sperare  in una crescita di quella  provincia  con un  tessuto sociale del genere?