Sei boss lasciano il carcere, torna l’incubo faida nel clan dei Casalesi
di Lucia Circiello Lauro
CASERTANO. Scarcerato dopo aver scontato sei anni e mezzo di reclusione, a fronte di una condanna a otto anni per associazione mafiosa, grazie alla detrazione di pena per il buon comportamento. E’ proprio lui, Zagaria jr, il quarto fratello del capoclan dei Casalesi, l’ergastolano Michele «capastorta», è tornato in libertà nel fine settimana.
Carmine Zagaria finito in carcere nel 2010, scarcerato e poi riarrestato nel 2011. Nel suo caso, le assoluzioni hanno pesato più delle condanne. Perché Carmine Zagaria è stato assolto dai giudici tre volte su quattro. Assolto per l’estorsione all’imprenditore Battaglia; assolto per l’estorsione alla Pi.ca costruzioni di Modena. Non è però mai stato inserito nell’inchiesta sul monopolio dei carburanti dei Cosentino dove sono stati condannati invece Antonio e Pasquale sulla base anche delle dichiarazioni del teste principale, Luigi Gallo. È residente ora a Sa Marcellino, poco più in là, accanto ai suoceri. Proprio dai militari di San Marcellino, Carmine Zagaria dovrà recarsi ogni giorno per firmare. È sottoposto all’obbligo di dimora nel Comune di residenza.
In libertà con Carmine Zagaria anche sei esponenti di spicco del clan. Primo fra tutti, Aldo Nobis, considerato «devoto» esecutore degli ordini di Michele Zagaria e suo presunto «gancio» nel nord Italia. Nobis era l’imprenditore edile che investiva a L’Aquila tra una puntata a poker e un lancio di dadi nella casa da gioco di Calergi. E il gruppo dei Casalesi, fazione Zagaria, ora, potrebbe rimettersi in sesto anche con le scarcerazioni di affiliati agli Schiavone risalenti a qualche giorno fa. Da Romolo Corvino, braccio destro del figlio di Francesco Schiavone «Sandokan», Carmine, a Bartolomeo Cacciapuoti, delfino del primogenito Nicola, ergastolano pure lui. Come il padre e forse anche peggio. Nicola Schiavone, il mese scorso, ha scritto un’istanza ai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere per chiedere, nei termini di legge (sta per laurearsi in Giurisprudenza) l’eliminazione del 41bis. Richiesta rigettata.
Liberi da pochi giorni anche Bernardo Ciervo e Giovanni Della Corte, gruppo Schiavone. E da gennaio è tornato a Casal di Principe Luigi Bianco, arrestato con l’operazione Spartacus Reset, ora sottoposto a sorveglianza speciale. Antenne alzate alla Dda di Napoli, con il pool di magistrati composto da Alessandro D’Alessio, Maurizio Giordano, Fabrizio Vanorio e Luigi Landolfi.
fonte:www.internapoli.it