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Sebastiano Ardita: ”Il concorso esterno è un reato che non può essere abolito”

AMDuemila 14 Ottobre 2023


Le parole del procuratore aggiunto di Catania durante la presentazione del libro “Negli occhi di Enzo”

Negli occhi di Enzo. Conversazione sul Novecento e oltre con l’avvocato Enzo Trantino” (ed. Bonfirraro), l’ultimo libro che ha scritto il giornalista Valerio Musumeci, è stato presentato nella giornata di ieri presso La Feltrinelli di Catania. Insieme all’autore hanno partecipato anche l’editore Salvo Bonfirraro, il giornalista scrittore Claudio Fava, la giornalista Rai Antonella Gurrieri e il procuratore aggiunto di Catania, Sebastiano Ardita. Il libro ripercorre la vita di Enzo Trantino, come avvocato e come protagonista di settant’anni di storia politica italiana, anche attraverso i principali processi del Novecento che lo stesso Trantino ha vissuto in prima persona all’interno delle aule dei tribunali: dal Maxiprocesso di Palermo, passando per la strage di piazza Fontana e quella del Rapido 904, fino al delitto di Carlo Alberto dalla Chiesa, oltre che dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. “Gli avvocati – ha ricordato Ardita – svolgono un ruolo fondamentale. Talvolta godono di una considerazione notevole presso la pubblica opinione, a volte anche presso i magistrati, ma non sempre, dal momento che i rapporti con l’avvocatura non sono sempre stati semplici. Enzo Trantino – ha proseguito – sono convinto sia una figura leader nel mondo dell’avvocatura, anche quella catanese. Rispetto ad altre circostanze che hanno inaugurato una stagione difficile nel rapporto fra avvocati e magistrati, Trantino ha rappresentato sicuramente il volto più elegante e garbato nel rapporto con i magistrati”. Anche il giornalista Claudio Fava ha evocato la figura di Trantino, ricordando una campagna elettorale del 1993 per le elezioni del nuovo sindaco di Catania. “Quello era un periodo in cui la stagione di ‘Tangentopoli’ aveva spazzato via tutto. Il periodo della grande offensiva mafiosa – ha ribadito Fava – che ha visto il senso della ricostruzione all’interno di una Catania devastata, dove i comitati d’affari hanno agito alla luce del sole, quasi con un senso di orgogliosa impunità. In quel periodo, Trantino, da uomo di nobile e solenne opposizione politica, si proponeva per governare la città di Catania. Ricordo che durante quella campagna elettorale emersero toni puntuali e puntigliosi, ma ricordo anche il garbo di Trantino, che lo ha sempre contraddistinto, nonostante la diversità delle nostre posizioni politiche”. Durante il dibattito che ha accompagnato la presentazione del libro “Negli occhi di Enzo”, oltre ai vari aneddoti che riguardano Trantino, sono emersi diversi aspetti storici che hanno, difatti, causato le macerie che oggi descrivono una città, quella di Catania, corrosa non solo dal fenomeno mafioso, ma – ha ribadito Claudio Fava – “anche da un lento declino” che ha consumato la città attraverso “attività predatorie di potere” che hanno cannibalizzato Catania. Infine, il libro scritto da Musumeci ricorda anche il processo a Marcello Dell’Utri e la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa. Rispetto a questa vicenda, Ardita ha ribadito: “Il concorso esterno è un fenomeno che esiste, un reato che non può essere abolito. La mafia è un’entità che entra in rapporto con le varie forme di potere. Difatti, se un mafioso vuole stabilire le sue regole e gestire i suoi interessi su un determinato territorio, può farlo solo se ha un rapporto con il potere. Se questo tipo di reato venisse abolito, non potrebbe essere perseguito il mandante di un omicidio, oppure chi fa il palo durante una rapina”.

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fonte:https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/254-focus/97614-sebastiano-ardita-il-concorso-esterno-e-un-reato-che-non-puo-essere-abolito.html