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Se la prendono con i profughi !!!!!

Denaro sottratto agli immigrati: indagine della Corte dei Conti

Ogni extracomunitario riceveva 16 euro al giorno, con cui doveva pagare anche l’alloggio, mentre la Regione ne corrispondeva ai Comuni 42,5

di Antonio Mariozzi

(Ansa)

Finisce alla Corte dei conti la gestione degli immigrati in provincia di Frosinone. La procura di Cassino, al termine di un’indagine, ha inviato gli atti alla magistratura contabile «potendosi ravvisare ipotesi di danno erariale».

La querela

Gli accertamenti, svolti da polizia e Guardia di finanza di Ceprano, sono scattati dopo una querela presentata nel 2012 da 14 somali giunti a Lampedusa e poi finiti in Ciociaria. In un primo momento, secondo quanto riferito agli agenti della questura, erano stati ospitati dall’«Unione dei Comuni antica terra di lavoro» (che stipulò convenzioni per accogliere circa duecento extracomunitari del nord Africa) per un mese in una struttura ricettiva del capoluogo, prima di essere alloggiati a Cassino in due appartamenti, dove si sarebbero ritrovati rispettivamente in dieci e in undici. Una sistemazione contestata dai profughi: «Viviamo ammassati in appartamenti non abitabili – hanno riferito agli inquirenti -, in pessimo stato, senza riscaldamento e senza acqua calda».

«Prestazioni di pessimo livello»

La gestione dei profughi è stata affidata, dall’Unione dei Comuni, a due cooperative sociali. Per ospitare gli extracomunitari, il soggetto attuatore (Regione Lazio, dipartimento Protezione civile) ha erogato, per il periodo tra giugno 2012 e dicembre 2012, 4.664.949 euro. Le indagini hanno portato a evidenziare criticità nella struttura ricettiva di Frosinone. «Se ne può dedurre – scrive il pm di Cassino, Beatrice Siravo – che le prestazioni effettuate ai profughi, oltre che tutte contabilizzate in nero, siano state certamente di pessimo livello».

Sei euro al giorno

È anche emerso che ai migranti alloggiati in appartamento venivano corrisposti, dall’Unione dei Comuni, sei euro al giorno (comprensivi del poket money pari a 2,50 euro). Cifra con la quale gli extracomunitari dovevano provvedere al vitto. «Non si può non notare – aggiunge il sostituto procuratore di Cassino – l’esiguità della somma per il vitto (solo 3,50 euro al giorno) a fronte dei 42,50 euro giornalieri corrisposti dal soggetto attuatore, se si pensa inoltre che per l’alloggio la somma corrisposta era di dieci euro al giorno. Pertanto – continua il magistrato – non meraviglia se l’Unione dei Comuni sia riuscita a «risparmiare» su quanto corrisposto dal soggetto attuatore». Per la procura di Cassino, si è in presenza «quantomeno di un inadempimento contrattuale che avrebbe dovuto comportare la revoca delle somme erogate». Ora l’ultima parola spetta alla Corte dei conti.

17 giugno 2015 | 16:05