Cerca

Scioglimento a Castellammare, i soldi pubblici alle ditte nel mirino dell’Antimafia

Scioglimento a Castellammare, i soldi pubblici alle ditte nel mirino dell’Antimafia

Tiziano Valle

Una gestione allegra dei soldi pubblici da parte della macchina comunale. Quando si trattava di pagare decine o anche centinaia di migliaia di euro alle ditte che lavoravano in appalto, i funzionari di Palazzo Farnese non badavano certo alle regole che imporrebbero controlli serrati sulle aziende. E così si sono ritrovati a incassare soldi dei contribuenti stabiesi società che evadevano il fisco o peggio ancora in odore di camorra. Il caso più eclatante che emerge dalla relazione della commissione d’accesso che ha portato allo scioglimento del consiglio comunale di Castellammare di Stabia è quello relativo al pagamento alla ditta che garantiva i servizi cimiteriali, perché concesso quasi un anno dopo l’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Napoli nei confronti della stessa società. Un caso limite che fa emergere una certa allergia da parte degli uffici comunali nei confronti della legalità, del rispetto delle regole e soprattutto dall’oculata gestione dei soldi pubblici. La vicenda comincia nel 2019 quando la società Servizi Cimiteriali, della famiglia Cesarano, che lavora in appalto per il Comune viene fermata da un’interdittiva antimafia. Da quel momento, tra rinunce e revoche comincia un balletto di ditte che si susseguono nella gestione del servizio. Si arriva al 2020 quando dagli uffici comunali si provvede al pagamento di alcune fatture alla società che era stata fermata dalla Prefettura. Un saldo che viene pesantemente contestato dagli ispettori ministeriali, perché il Comune avrebbe dovuto sospendere il pagamento a una ditta ritenuta in odore di camorra, almeno fino all’esito dei ricorsi presentati dall’impresa. Ma non è l’unica spesa che viene contestata dalla commissione d’accesso, come raccontano anche gli accertamenti condotti dalla commissione d’accesso nei confronti della società Allestilux, dell’imprenditore Alfonso Castellano, e dei volontari del Ross (Reparto Operativo Soccorso Stabia). Ditte che hanno un conto in sospeso con l’erario, anche per centinaia di migliaia di euro, ma che in quel periodo hanno continuato a incassare soldi pubblici dal Comune per i servizi resi. Il mancato controllo degli uffici comunali su queste pendenze delle ditte appaltatrici, avrebbero prodotto dei pagamenti irregolari e gli atti, come avviene in questi casi, sono stati messi a disposizione della Corte dei Conti che dovrà valutare se sussistono eventuali danni erariali causati dai funzionari. Un’ulteriore vicenda che va a sommarsi alle tante anomalie riscontrate dagli ispettori ministeriali. Un tema che è sul tavolo anche della commissione anti-camorra che si è insediata a Palazzo Farnese dopo lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni della criminalità organizzata. Toccherà proprio ai commissari valutare eventuali provvedimenti nei confronti dei funzionari ritenuti responsabili delle irregolarità e soprattutto ripristinare la legalità all’interno della macchina comunale, evitando sprechi dei soldi pubblici.

Fonte:https://www.metropolisweb.it/2022/03/21/scioglimento-castellammare-soldi-pubblici-alle-ditte-nel-mirino-dellantimafia/