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Scandalo Ruby, Famiglia Cristiana sul premier: “Malato senza controllo”

Il Cavaliere: “Sono orgoglioso del mio stile di vita, amo le donne”. Sull’aiuto alla cubista marocchina minorenne, il premier: “C’è un’abitudine ad attaccarmi” e sul “bunga bunga” chiarisce: “E’ una barzelletta”. Il Pd: Se ne vada. La ragazza: Lui pensava che avessi 24 anni

Chi è la ragazza del “bunga bunga”? La ricostruzione delle vicende al centro dello scandalo

E’ “incredibile” che il premier Silvio Berlusconi “non disponga del necessario autocontrollo”, secondo Famiglia cristiana che, in un editoriale sul proprio sito internet a proposito dello scandalo Ruby, rievocando l’ex moglie Veronica Lario, ha evidenziato “uno stato di malattia, qualcosa di incontrollabile anche perché consentito, anzi incoraggiato, dal potere e da enormi disponibilita di denaro”.

Le rivelazioni del caso Ruby, la cubista marocchina minorenne che avrebbe beneficiato di un aiuto diretto della presidenza del Consiglio per togliersi dai guai alla questura di Milano, e che ha poi raccontato di favolosi regali fatti dal presidente del Consiglio (“Tutte balle”, ha commentato lui), ha scritto Giorgio Vecchiato sul settimanale dei paolini, creano un problema “politico”, innanzitutto: “La credibilità, meglio ancora la dignità, dell`uomo che governa il Paese; i riflessi sulla vita nazionale e sui rapporti con l`estero; l`esempio che dall`alto viene trasmesso ai normali cittadini. I quali non si sognano né trasgressioni né festini, ma da oggi dovranno abituarsi alle variazioni pecorecce sul ‘bunga bunga’“.

Parole che sono arrivate subito dopo lo sfogo del Cavaliere a Bruxelles: “Sono orgoglioso del mio stile di vita, amo le donne e ogni tanto ho bisogno di una serata distensiva. Il bunga bunga è una barzelletta. Mi sono interessato per un affidamento dopo che mi era stato rappresentato un quadro di vita tragico. Io stesso ho inviato la Minetti per aiutare una persona che non poteva essere inviata alle carceri“, ha detto Berlusconi a chi ha tirato in ballo lo scandalo Ruby. Il premier non si era scomposto neppure in mattinata, quando sotto il suo albergo aveva assicurato: “Sono tranquillo, altro che”.

Il caso è politico. Con il premier costretto a ripetere: “C’è un’abitudine a fare attacchi“, ma che questi non avranno nessuna conseguenza sul governo. “Ho saputo – ha detto – che hanno un motto ben preciso da seguire: un attacco al giorno leva Berlusconi di torno”. “Temo che saranno delusi: ho avuto due attacchi e quindi diventa: due attacchi al dì mi faranno restare sempre lì”, ha trovato lo spirito per scherzare. Sulla storia delle feste di villa San Martino è intervenuto anche Umberto Bossi che ha risposto alle domande dei giornalisti lasciandosi andare a un commento volgare: “Non avete un cazzo da fare”.

Il Pd, intanto, per bocca di Bersani ha chiesto le dimissioni di Berlusconi auspicando che l’Italia smetta di perdere tempo dietro alle “singolari esperienze esistenziali del presidente del Consiglio”. Non solo una eventuale questione di sesso, ma l’ingerenza in una vicenda di polizia e la questione, che si era presentata già nella vicenda Noemi, della possibile “ricattabilità” di un primo ministro da parte di personaggi singolari.

Secondo il “Corriere della Sera” fu un agente della scorta del presidente del Consiglio a telefonare al gabinetto del questore a Milano, il 27 maggio, quando Ruby fu fermata con l’accusa di furto. L’agente poi, sempre secondo questa ricostruzione giornalistica, passò il telefono al presidente del Consiglio, che intervenne personalmente per chiedere di lasciare andare la ragazza. “Ho già detto che non ho mai fatto interventi di un certo tipo“, ha precisato Berlusconi spiegando che una telefonata c’è stata ma non tramite Palazzo Chigi. “C’è stata una telefonata per trovare una persona che potesse rendersi disponibile all’affidamento” di una ragazza, “che ha fatto a tutti molta pena perché ci aveva raccontato una storia drammatica a cui tutti avevamo dato credito”. A chi gli ha chiesto conto del motto “bunga bunga” Berlusconi ha risposto, enigmatico o scherzoso, che “no, bunga bunga è una cosa seria. Intendiamoci è una cosa seria. Il motto è forse meno serio e forse resteranno delusi”.

LA VERITA’ DI RUBY
Incontri pagati fino a cinquemila euro e un’Audi di lusso regalata dal premier. Sono i nuovi particolari che emergono dalle dichiarazioni fatte ai giornali dalla minorenne che ha spiegato di essere stata “una sola volta” a casa di Berlusconi. Secondo uno dei dettagli riferiti da “Repubblica”, Ruby dichiarò a più riprese di aver ricevuto in regalo dal premier un’auto, un’Audi R8, e di essere stata pagata per partecipare alle serate dal premier. Dalle colonne de “La Stampa”, lei parla di una “verità manipolata” perché “Berlusconi pensava che fossi una 24enne. Appena ha scoperto che ero minorenne non ha più voluto rivedermi”. Quanto a Lele Mora, “gli voglio un bene dell’anima, quando ha saputo la mia età ha cercato di aiutarmi e di adottarmi. Questa è la vera verità dei fatti”. Ed Emilio Fede, “l’ho visto una sola volta a casa del premier” e quella sola volta “non ho partecipato al bunga bunga”.

(Tratto da Virgilio Notizie)