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Sbaragliata dai carabinieri banda di trafficanti di auto rubate fra Roma e sud pontino

Ancora strani “giri” di automobili rubate tra Roma e il Sud Pontino: tre arresti dela compagnia carabinieri Roma Parioli

Vendevano auto rubate immatricolate all’estero, tre arresti

L’organizzazione criminale dedita al riciclaggio di auto rubate è stata scoperta dai carabinieri della Compagnia Parioli che hanno arrestato tre persone. Vendevano le macchine che immatricolavano all’estero come fossero nuove.

Vendevano auto rubate immatricolate all’estero facendo credere che fossero nuove. I carabinieri da tempo indagavano sull’organizzazione che per molto tempo, attraverso una sorta di passaparola tra amici e conoscenti, riciclava il frutto di furti e rapine. Spesso i criminali riuscivano a truffare il cliente facendogli credere di poter ottenere, dietro pagamento di una ulteriore somma, agevolazioni per immatricolare le macchine in Italia. I militari della compagnia Parioli, coordinati dal maggiore Vittorio Fragalà hanno arrestato, su disposizione del Tribunale di Roma P. D.M.,55 anni di Minturno, A. P. di 38, M. T. di 43. I carabinieri hanno poi bloccato in flagranza di reato, con l’accusa di riciclaggio M. D. M.,32 anni, e hanno denunciato in stato di libertà un 50 enne romano.

Gli ingenui acquirenti  pagavano in anticipo la vettura scelta ma spesso le macchine non arrivavano mai. Come nel caso della Mini Cooper rossa fiammante che doveva essere consegnata nel giorno del compleanno di suo figlio, una data importante, visto anche le precarie condizioni di salute del ragazzo. La donna è una delle tante vittime della banda di riciclaggio che però la sua macchina non è mai riuscita ad averla.

I carabinieri hanno eseguito varie perquisizioni domiciliari e in alcune concessionarie a Roma, Minturno, Scauri, Lavinio, Anzio, Bassano Romano e Campagnano di Roma. Nel corso dell’operazione sono state sequestrate 15 autovetture risultate rubate, con telaio modificato e con targhe tedesche su cui sono in corso accertamenti.

Il modus operandi utilizzato dai componenti dell’organizzazione era sempre lo stesso: le auto venivano rubate generalmente nel nord Italia, poi veniva contraffatto il telaio e provviste così di falsa documentazione e targa estera. A quel punto veniva offerta a prezzi vantaggiosi. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrate macchine da scrivere elettriche, documentazione estera non ancora compilata, scanner e tutto quanto necessario al confezionamento dei documenti che venivano consegnati agli acquirenti. Il fenomeno potrebbe riguardare altre autovetture attualmente in circolazione sull’intero territorio nazionale, vendute con analoghe modalità.

(Tratto da Romatoday)