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Saviano per l’Unità è un “mafiosetto di quartiere” per le critiche a Boschi. Veltroni: errore grave.Ass.Caponnetto: “orrore”

Saviano per l’Unità è un “mafiosetto di quartiere” per le critiche a Boschi. Veltroni: errore grave

L’ex direttore dell’house organ del Pd: “Non si concorda con un’opinione di Saviano? La si contesti nel merito”

Lunedì 4 aprile 2016

Saviano “mafiosetto di quartiere” perché in un suo articolo “si guarda bene dallo specificare quali siano le ‘tante ombre’ sulla ministra Maria Elena Boschi”, coinvolta nell’inchiesta petrolio che ha portato alle dimissioni della collega ministra, Federica Guidi. Ad ospitare l’invettiva infamante firmata Fabrizio Rondolino contro il giornalista e scrittore, che da anni vive sotto scorta perché nel mirino della camorra, è il quotidiano ultra renziano L’Unità. Lo stigma per la verità arriva dalle pagine di diversi giornali e cita politici (anche del Pd) e intellettuali che bocciano senza se e senza ma l’invettiva di Rondolino. L’ultimo in ordine di apparizione è Walter Veltroni. Che precede però solo di qualche ora l’autodifesa dello stesso autore di Gomorra. Il quale sul suo profilo fb affida il suo pensiero ad una citazione di Marco Aurelio: “Il miglior modo per vendicarsi d’una ingiuria è il non rassomigliare a chi l’ha fatta”. 

Veltroni: errore grave e inaccettabile

L’ex direttore dell’Unità, dalle pagine del Fatto quotidiano, dice genericamente che “se la si smettesse di etichettare il prossimo si farebbe un grande passo avanti di civiltà”. “Non si concorda con un’opinione di Saviano? La si contesti nel merito”, scrive Veltroni. Ma, prosegue, “usare l’espressione ‘mafiosetto’ riferita a chi come Saviano ha combattuto e pagato in modo terribilmente aspro le sue battaglie proprio contro le mafie è un errore per me grave e inaccettabile”. 

Lo stigma di Moretti e CArbone

Ma – nonostante ultimamente Saviano abbia criticato in più casi Renzi e il suo governo – sono tanti coloro che, dall’interno del Pd, si allontanano dalle parole di Rondolino. A cominciare da Ernesto Carbone che il Fatto definisce “più renziano di Renzi” per il quale l’odiato Saviano si può criticare su tutto ma “usare il termine mafiosetto non si può”. Non è da meno Alessandra Moretti (anch’essa nota renziana) che dice: “Lo definisco sgradevole. Non trovo altro”. E la censura c’è tutta, quando fa un riferimento alla possibilità che resta allo scrittore di far riconoscere la propria onorabilità davanti alla giustizia italiana. 

Fonte:www.tiscali.it

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