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Sant’Antonio Abate, le mani sugli appalti: il sindaco sfida i clan

Sant’Antonio Abate, le mani sugli appalti: il sindaco sfida i clan

Gaetano Angellotti

«Purtroppo il problema esiste anche a Sant’Antonio Abate, io stessa ho accompagnato in caserma a denunciare i titolari di due ditte che stavano svolgendo lavori sul nostro territorio e che erano stati avvicinati per richieste estorsive».Il sindaco Ilaria Abagnale svela un retroscena che poi, in sostanza, rappresenta la molla che ha fatto scattare la reazione della sua amministrazione e della società civile di fronte al rialzare la testa della camorra sul proprio territorio. Una reazione che ieri si è concretizzata nella Giornata della Legalità, che ha coinvolto oltre all’amministrazione 21 associazioni presenti sul territorio, le scuole, la parrocchia, le forze dell’ordine (vedi pezzo in pagina). «Sin dal nostro insediamento – sottolinea Ilaria Abagnale – avevamo in progetto iniziative come queste, rinviate solo a causa delle restrizioni dovute alla pandemia. La risposta davanti al ripresentarsi di fenomeni criminali che ci riportano a un passato lontano, deve essere inequivocabile: gli imprenditori, i commercianti, le associazioni, le istituzioni, devono fare fronte Comune. Solo tutti insieme riusciremo ad arginare e a stroncare sul nascere il tentativo di riportare Sant’Antonio Abate indietro di decenni». Negli ultimi mesi, infatti, sono stati diversi gli episodi a dir poco inquietanti registrati in città. Come il vero e proprio Far West che si scatenò la sera del 14 ottobre, in pieno centro: una sparatoria che coinvolse cinque persone e che si concluse addirittura all’interno di un negozio. Solo per miracolo non ci scappò la tragedia.E’ cronaca recente, invece, di poche settimane fa, quella di due arresti eseguiti dai carabinieri su disposizione del gip di Torre Annunziata, nei confronti di due soggetti ritenuti esponenti del clan Cesarano di Castellammare e accusati di un tentativo di estorsione ai danni di un’azienda del settore della raccolta rifiuti con base a Sant’Antonio Abate. Un caso non isolato, perché, come ha raccontato la stessa prima cittadina, ben due aziende esecutrici di lavori sul territorio comunale sono state avvicinate e hanno subito richieste estorsive. E, su suo esplicito consiglio, hanno denunciato prontamente l’accaduto alle forze dell’ordine.«Questo clima – spiega Ilaria Abagnale – non solo non ci piace, ma rischia di vanificare tutti gli sforzi che stiamo profondendo per cambiare, migliorare e far crescere la nostra città. Di sicuro non arretreremo di un millimetro. Anzi, con la costituzione dell’Osservatorio sulla Legalità e con giornate come questa, faremo rete per abbattere dalle fondamenta qualsiasi possibile muro di omertà. Il senso di questa iniziativa è di riaffermare che le Istituzioni ci sono, noi ci siamo, dalla parte dei cittadini onesti. È voce alta, non silenzio, un grande atto di coraggio, che se moltiplicato e condiviso diventa una forza inarrestabile.

Fonte:https://www.metropolisweb.it/2022/05/20/santantonio-abate-le-mani-sugli-appalti-sindaco-sfida-clan/