Sant’Antimo. Scioglimento del Comune, chiesta l’incandidabilità per l’ex sindaco Russo e due ex assessori
Di Antonio Mangione -14 Luglio 2020
Sarà il tribunale di Napoli a decidere sulla proposta del Ministero dell’Interno di dichiarare l’incandidabilità verso 3 politici dell’ultima Amministrazione comunale di Sant’Antimo, sciolta per camorra. Si tratta dell’ex sindaco Aurelio Russo e due ex assessori della sua giunta: Teresa Pedata e Ivana Tarantino.
In seguito agli accertamenti effettuati dalla commissione d’accesso e quella straordinaria, il Ministero dell’Interno, sentito il prefetto di Napoli, ha deciso di chiedere l’incandidabilità nei confronti dell’ex primo cittadino e di due esponenti della sua giunta rifacendosi al comma XI de D.lgs 267/2000 che recita: “Fatta salva ogni altra misura interdittiva ed accessoria eventualmente prevista, gli amministratori responsabili delle condotte che hanno dato causa allo scioglimento di cui al presente articolo non possono essere candidati alle elezioni per la Camera dei deputati, per il Senato della Repubblica e per il Parlamento europeo nonché alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali, in relazione ai due turni elettorali successivi allo scioglimento stesso, qualora la loro incandidabilità sia dichiarata con provvedimento definitivo. Ai fini della dichiarazione d’incandidabilità il Ministro dell’interno invia senza ritardo la proposta di scioglimento di cui al comma 4 al tribunale competente per territorio, che valuta la sussistenza degli elementi di cui al comma 1 con riferimento agli amministratori indicati nella proposta stessa”.
La prima udienza doveva tenersi lo scorso 9 luglio ma è stata rinviata al 3 settembre 2020.
Teresa Pedata era assessore all’Igiene Urbana della lista Insieme, incarico revocato dall’ex sindaco Russo nel marzo 2019 a seguito di dissapori. Ivana Tarantino, eletta consigliera comunale nella lista civica Nuovo Pensiero a sostegno del candidato di centrodestra Corrado Chiariello, passò poi in maggioranza ed entrò in giunta nell’aprile del 2019 con le deleghe all’Igiene, Cimitero, Protezione Civile, Servizi Demografici e Pon.
La questione scioglimento del Comune di Sant’Antimo
Riguardo allo scioglimento del Comune di Sant’Antimo, l’ex sindaco Russo ha annunciato sui social che non ricorrerà al Tar: “Ho già detto che, pur avendone la possibilità, non ricorrerò al Tar contro il provvedimento di scioglimento per infiltrazione del Consiglio Comunale.
I motivi li ho già spiegati: la democrazia a Sant’Antimo è malata da vent’anni.
Occorrono poteri straordinari per farla guarire, che un Sindaco di certo non ha. Due anni sono lunghi, i Commissari non possono limitarsi a fare gli Ispettori, oppure ridursi ad incutere paura ai cittadini ed agli impiegati: durante l’intervento di bonifica, c’è bisogno di “tenere vivo” il paziente. La città deve essere rianimata In questo momento, dopo un anno di gestione commissariale, è moribonda”, scrive Aurelio Russo sui social.
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