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San Felice Circeo: un ” avvertimento” ad una nostra amica?

Alcuni mesi fa un nostro dirigente è stato vittima di un’aggressione a Ventotene.

Oggi si è verificato a San Felice Circeo nei confronti di una nostra amica. In altro modo e con modalità diverse, perché non si è trattato di un’aggressione, come nel caso di Ventotene, ma di un “messaggio” molto chiaro e, forse, ancora più inquietante: vieni da me alle 11 perché ti debbo far vedere alcune cose.

Maria Grazia Colambrosi, già consigliera comunale di San Felice Circeo, nota esponente dell’opposizione ed aderente alla nostra Associazione sin dalla sua fondazione, è stata avvicinata ieri mattina da un familiare di persona straniera titolare di un esercizio nel quale sarebbero in corso, secondo quanto riportato da un organo di stampa, alcuni lavori “sospetti”.

Graziella Colambrosi, letta la notizia, aveva ritenuto, qualche settimana fa, di chiedere al riguardo l’intervento degli organismi giudiziari ed investigativi al fine di far verificare la fondatezza della notizia e, in caso positivo, la dimensione dell’intervento “sospetto”.

Evidentemente l’intervento della Colambrosi non è piaciuto all’autore del messaggio, il quale, a mezzo di un suo familiare, l’ha invitata per “farle vedere alcune cose”. Nulla di particolarmente strano in tale convocazione, a prima vista, se non si trattasse di persona vicina al titolare di un esercizio del quale si è occupato l’”Espresso” in un servizio intitolato “Circeo Connection”.

La Colambrosi e l’Associazione hanno ritenuto di informare di quanto avvenuto il Comandante della Stazione Carabinieri di San Felice Circeo.