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Salta la messa in suffragio del boss, a Grumo Appula la chiesa rimane chiusa.Bene il divieto emesso dall’arcivescovo di Bari,ma ora egli rimuova il parroco.

Il Fatto Quotidiano, Martedì 27 dicembre 2016

Salta la messa in suffragio del boss, a Grumo Appula la chiesa rimane chiusa

Il divieto di celebrare la funzione è arrivato direttamente dall’arcivescovo di Bari mons. Francesco Cacucci. A scatenare le polemiche era stato il manifesto di don Michele Delle Foglie che invitava i fedeli a partecipare al rito in ricordo di Rocco Sollecito, ucciso in Canada a maggio scorso

di F. Q.

Niente messa in onore del boss Rocco Sollecito. Sono infatti rimaste chiuse le porte della chiesa di Grumo Appula dove questa mattina alle sei avrebbe dovuto tenersi il rito religioso in suffragio del 62enne ucciso in Canada nel maggio scorso. Il divieto di celebrare la funzione è arrivato direttamente dall’arcivescovo di Bari mons. Francesco Cacucci.

Inizialmente la messa era prevista per questo pomeriggio alle 18 e 30. E’ stato il questore di Bari Carmine Esposito ad anticiparla, e ad imporre che fosse celebrata in forma strettamente privata, alle sei di questa mattina per motivi di ordine pubblico e di sicurezza, dopo le polemiche scatenate dal manifesto con il quale il parroco della Chiesa madre di Grumo Appula, don Michele Delle Foglie, invitava i fedeli a partecipare alla funzione e dichiarava di sentirsi “spiritualmente unito ai famigliari” di Sollecito. Ma nella tarda serata di ieri è arrivata la decisione dell’arcivescovo di Bari. E così la chiesa di Grumo alle sei è rimasta chiusa ed è stata aperta poco dopo le 7 di questa mattina per la messa normale.

Sollecito venne crivellato di colpi il 28 maggio scorso in pieno giorno, mentre era alla guida della sua Bmw bianca a Laval, nella provincia di Quebec. Un agguato in stile mafioso che rappresentò un nuovo duro colpo per una delle famiglie mafiose del clan Rizzuto, ritenuto dagli investigatori d’oltreoceano tra i più potenti del Canada. La pista seguita dai detective canadesi fu immediatamente quella della criminalità organizzata: “È un omicidio legato alla mafia” aveva dichiarato la polizia di Laval. Ma anche in Italia il nome di Sollecito spunta in un’indagine della Dia di Roma nel 2004.