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Sabaudia – San Felice Circeo – Terracina considerate rifugio sicuro da camorristi e mafiosi

ANCORA SABAUDIA NELL´OCCHIO DEL CICLONE: IL KILLER DEL TENENTE DEI CARABINIERI UCCISO A PAGANI SI NASCONDEVA A SABAUDIA.CHI LO PROTEGGEVA?

 

 

Si era rifugiato a Sabaudia per sfuggire alla cattura e “qualcuno” lo nascondeva. 

 

Si tratta dell´assassino del tenente dei carabinieri che ha perso la vita durante una rapina a Pagani, in provincia di Salerno. Si tratta, peraltro, del figlio di un noto boss della camorra. 

 

Ma, al di là del fatto di cronaca, quello che a noi interessa rilevare è che ancora una volta la provincia di Latina – e, in questo caso il territorio compreso fra Sabaudia -San Felice Circeo-Terracina – è il rifugio privilegiato da tantissimi ricercati appartenenti alla criminalità organizzata. 

 

Perché? Chi protegge in loco la loro latitanza?

 

E, soprattutto, perché camorristi, ndranghetisti e mafiosi di tutte le specie privilegiano la provincia di Latina, oltreché per le loro attività economiche, anche per la loro latitanza?

 

E´, questa, una domanda inquietante che rivolgiamo a tutti quei ” negazionisti” che continuano, a dispetto della realtà, a negare l´esistenza del fenomeno mafioso nel Basso Lazio. 

 

La risposta a tale domanda potrebbe essere il convincimento che questi delinquenti si sono fatto circa la… “tranquillita´” di cui essi sono sicuri di godere su un territorio considerato poco controllato dallo Stato, su un territorio sul quale, peraltro, essi sono certi di avere forti “protezioni”.