SABAUDIA: PROBLEMA “LOTTI INTERCLUSI”. INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE REGIONALE DOMENICO DI RESTA
IL COMPORTAMENTO DEPLOREVOLE DI MARRAZZO CHE NON HA RISPOSTO A BEN DUE NOTE SCRITTEGLI DA NOI
Gli abbiamo scritto ben due note deplorando il comportamento della Regione Lazio sul problema dei “lotti interclusi”, senza ricevere, ad oggi, un solo rigo di risposta.
Siamo sorpresi per tale comportamento di Piero Marrazzo!
Eppure si tratta di un problema che uno stesso consigliere regionale del PD, Domenico Di Resta, anche se in ritardo, ha ritenuto di affrontare con un’interrogazione nella quale deplora l’atteggiamento della Regione Lazio quando afferma testualmente che “l’area di Vigilanza, questa volta senza notiziarne la Procura, risponde al consigliere nel maggio del 2008 dichiarando di ESSERE INCORSA IN UN ERRORE MATERIALE ammettendo che il PPE non era mai stato approvato ma che, in ogni caso, il fatto non incideva sull’accertamento che discolpa gli imputati”.
Il consigliere Di Resta chiede nella sua interrogazione all’Assessore all’Urbanistica di conoscere quanto segue:
- Se la deliberazione di approvazione del PRG di Sabaudia, datata 1977, laddove ammette l’intervento diretto in zona A, sia stata assunta in violazione dell’art.7 della l. r.72/1975;
- Se Sabaudia possa ritenere di aver avuto approvata la prerimetrazione del centro storico: Se così è, come confermano i vincoli che la Regione stessa ha ad esso apposti con il recente PTPR, prima, peraltro, della conclusione del processo, non si ritenga illegittima, incolta e degradante la sua attuazione per intervento diretto nei lotti interclusi. Se il centro storico, per sua definizione, non sia forse costituito da lotti edificati e inedificati ma pur sempre storici. Se risponde a verità, come ritiene il responsabile dell’Area di Vigilanza, che la l. r. n.28/1980, relativa al recupero dei nuclei abusivi, ha già previsto l’edificazione nei lotti interclusi, ma è anche vero che tali perimetrazioni abusive sono classificate dalla stessa legge come zona B, mentre il centro storico è zona A da sottoporre, pertanto, a intervento indiretto tramite piani urbanistici di attuazione. Se non siano queste le ragioni per cui anche il più recente e discusso disegno di legge “Piano casa“ esclude da qualsiasi intervento, persino di ampliamento, i centri storici?
- Se non ritenga che Sabaudia, infine, meriti da parte della Regione una più adeguata tutela dal punto di vista urbanistico, per evitare che, per una incomprensibile legge del contrappasso, si debba assistere alla irrazionale e deplorevole gestione della Città più razionalista d’Europa.