«L’oro della camorra» della Capacchione
La storia e il potere dei Casalesi
NAPOLI (14 gennaio) – La camorra temibile del clan dei casalesi, raccontata da una giornalista di frontiera, Rosaria Capacchione. Il suo libro, «L’oro della camorra» – edito da Rizzoli – è stato presentato ieri presso la libreria Feltrinelli di piazza dei Martiri dal direttore del «Mattino» Mario Orfeo.
Quarantotto anni, cronista giudiziaria alla redazione casertana del «Mattino», da marzo Rosaria vive sotto scorta, dopo che i boss l’hanno minacciata direttamente in Tribunale. In una sala gremita di pubblico, moltissimi i giovani e gli studenti, con la giornalista erano presenti due addetti ai lavori: il gip Raffaele Piccirillo e il coordinatore della Dda Franco Roberti. Una copia del libro «L’oro della camorra» è stato ritrovato due giorni fa nel covo del superlatitante Giuseppe Setola. «Se ci fosse stata una collezione di Topolino mi sarei meravigliata di più – ha commentato Rosaria Capacchione – i boss si tengono aggiornati sulle pubblicazioni che li riguardano. Mi stupisce, invece, il ritrovamento di un libro di Giovanni Paolo II». Franco Roberti si è soffermato sui «25 anni di lavoro trascorsi a indagare sui misteri della camorra», a cominciare da quella di Terra di Lavoro. Sono così risuonati i nomi di Bardellino, Zaza, Nuvoletta, Zagaria e Iovine. Il procuratore aggiunto ha sottolineato «l’importanza della memoria», sottolineando come oggi – proprio grazie ai libri di Roberto Saviano e di Rosaria Capacchione – la forza della loro denuncia consente che nessuno possa dire: io non sapevo.
(tratto da Il Mattino)