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Roma, il racket delle case popolari gestito dai Costagliola a Dragoncello

Il Corriere della Sera

Roma, il racket delle case popolari gestito dai Costagliola a Dragoncello

Un arresto dei carabinieri, 36 gli indagati. Chiesti dai 10 ai 25 mila euro per entrare negli appartamenti occupati dalla banda tra Acilia e Osti


24 giugno 2021

Anche Dragoncello aveva i suoi padroni: i «napoletani» della famiglia Costagliola che, una volta occupate le case popolari della zona, le rivendevano al miglior offerente. Un arresto e un divieto di dimora sono scattati nei confronti rispettivamente di Carmine Costagliola e Barbara Scuotti mentre i carabinieri del Nucleo investigativo di Ostia hanno sgomberato e recuperato undici delle tredici abitazioni sequestrate, restituendole ai legittimi proprietari: Ater, Enasarco, Inps. E poiché Dragoncello non è Ostia c’è stato, nel tempo, qualcuno che ha denunciato (enti a parte). Da quegli esposti di comuni cittadini, nel 2019, sono partite le indagini.

Costagliola si comportava come un intermediario e disponeva degli appartamenti come fossero un suo patrimonio personale. Non solo era in grado di segnalare gli alloggi rimasti vuoti (magari in seguito a un decesso) ma riusciva a destinarli a persone vicine, ovviamente paganti. Il tariffario, anch’esso ricostruito dagli investigatori, andava dai diecimila euro ai venticinque mila per case più grandi. Chi entrava si arrangiava rubando energia elettrica: la voltura era infatti impossibile in assenza di un regolare contratto d’affitto. Sono trentasei le persone iscritte sui registri della Procura per reati che vanno dalla ricettazione al furto di energia elettrica, appunto, ma in qualche caso si contesta anche la sostituzione di persona.

Il racket degli alloggi popolari è spesso la spia di una penetrazione criminale sul territorio. Succede così ad Ostia dove la famiglia Spada ha controllato lungamente le assegnazioni degli appartamenti Ater e dove tuttora la Dda monitora il fenomeno. Le occupazioni delle case popolari a Roma tra Ostia e Acilia arrivano a una media di due al giorno. Solo nell’ultimo anno la polizia di Roma Capitale è intervenuta circa 800 volte. Le occupazioni viaggiano a una velocità di molto superiore a quella delle assegnazioni, lente e inefficaci. Anche per questo la sindaca Virginia Raggi ha applaudito l’operazione di ieri: «Grazie al lavoro di carabinieri e Procura per la nuova misura cautelare nell’inchiesta sul gruppo criminale che gestiva il racket delle occupazioni abusive delle case popolari nel quartiere Dragoncello, a sud della città», ha twittato in mattinata. Si spera ora che i tempi di assegnazione degli alloggi popolari recuperati siano sufficientemente rapidi da disincentivare eventuali malintenzionati. O la storia ricomincerebbe.