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Roma, capitale di tutte le mafie. Ed i romani che fanno? L’esigenza di organizzare subito una reale resistenza

ED ADESSO COME LA METTIAMO? TUTTI FINALMENTE SONO STATI COSTRETTI DALLA REALTA’ AD AMMETTERE CHE “ROMA E’ LA CAPITALE DI TUTTE LE MAFIE”.

Sono caduti tutti gli alibi, le interpretazioni arbitrarie e faziose, i “non sapevo”, ”nessuno me lo ha detto”.

Il Prefetto di Roma, convocato davanti alla Commissione Parlamentare Antimafia, ha dovuto dire come stanno effettivamente le cose a Roma ed in provincia.

Una situazione drammatica che noi denunciamo da dieci anni, con le mafie diventate ormai padrone di mezza Capitale.

Nel silenzio e nell’inerzia di istituzioni, partiti e, quel che è più grave ancora, di cittadini.

Veramente strani questi cambiamenti antropologici, culturali, sociali e politici di una popolazione una volta orgogliosa e combattiva di una Roma che ha rappresentato nel mondo un faro di civiltà e di progresso e che oggi, invece, dimostra di essere scaduta al livello di una città dell’estremo sud..

Materia, questa, di studio e di approfondimento per gli studiosi della materia.

Da oggi in avanti nessuno può continuare a far finta di non sapere.

O si sta, quindi, da una parte o dall’altra:

o con le mafie o contro le mafie.

E stare contro le mafie, che già hanno comprato mezza Roma, che sono entrate nelle istituzioni, nei partiti, che dominano e comandano insomma, non significa fare proclami, convegni, commissioni di studio ed altre amenità del genere, ma, al contrario, significa organizzarsi e cominciare a denunciare, nomi e cognomi, mafiosi e loro sodali.

E controllare che le denunce vengano prese in considerazioni e si dia ad esse seguito, ad evitare che finiscano nei cassetti come carta straccia.

Un sussulto, insomma, di dignità e di orgoglio di una popolazione di una città che è stata capitale del mondo e che oggi è la Capitale dell’Italia..

Peraltro contestata.

Se non si fa tutto ciò, nessuno, ma proprio nessuno, potrà più dire di… combattere le mafie.