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rocesso breve, bagarre in Aula. Il PD: è un’amnistia mascherata

Bufera sul deputato Pdl Corsaro che tira in ballo Moro. Adornato (Udc): non confondere Aldo Moro con Lele Mora

ROMA – Continua l’ostruzionismo dell’opposizione alla Camera sulla “prescrizione breve”, un provvedimento considerato “ritagliato” su misura per i guai giudiziari del premier, Silvio Berlusconi.

I deputati dell’opposizione intervengono su ogni emendamento, attaccano la maggioranza e se la prendono con i ministri “costretti a star qui a votare mentre fuori nel Paese c’è bisogno di loro”. E proprio per tenere il governo in Aula, commentano nel Pd, convocano il Consiglio dei ministri “nella pausa pranzo”.

Il capogruppo di Fli Benedetto Della Vedova lancia una provocazione al ministro degli Esteri Franco Frattini: se lei esce da qui per andare a parlare con Francia ed Europa del dramma immigrazione io le assicuro che non voto. E, pronto, consegna al numero uno della Farnesina la sua tessera di parlamentare, come conferma della promessa. Frattini non reagisce e gli rimanda indietro, con un commesso, il documento.

Anche il Guardasigilli è preso di mira. Tutti i deputati dell’Idv si rivolgono a lui negli interventi ricordandogli che promise di rinunciare a tutte le “leggi ad personam” in cambio di un dialogo sulla riforma “epocale” della giustizia. Del testo della riforma ancora non c’è traccia, affermano, mentre alla Camera si approva la “prescrizione breve” e al Senato “l’allunga-processi”: tutti provvedimenti “ritagliati” su misura per i processi di Berlusconi. Anche il leader Udc Pier Ferdinando Casini punta il dito contro Angelino Alfano “reo” di non aver mantenuto l’impegno preso con l’opposizione.

La parola d’ordine nella maggioranza è però quella di non reagire e di mantenere bassi i toni. Quasi tutti ci riescono, tranne il vice capogruppo del Pdl Massimo Corsaro che ad un certo punto, oltre a ribadire il concetto della magistratura politicizzata, tira in ballo il caso Moro per dire che ci volle quel dramma perchè si smettesse di parlare di “sedicenti brigate rosse” che invece “facevano parte della cultura di sinistra”. Quindi, rivendica l’identità con la “battaglia e l’impostazione culturale di Paolo Borsellino”.

Immediata la reazione. Il centrista Ferdinando Adornato invita il centrodestra a non permettersi di confondere “Aldo Moro con Lele Mora”. La frase di Adornato viene accolta dalla standing ovation di tutta l’opposizione. Ma anche nel Pdl si prendono le distanze: Mario Baccini e Osvaldo Napoli dicono di non condividere le parole del collega. Solo il “Responsabile” Vincenzo D’Anna grida verso i banchi del centrosinistra: “Quando io ero nella Dc voi eravate tutti comunisti!”. Il centrista Angelo Cera reagisce gridando a sua volta. I due arrivano quasi alle mani. Proprio durante il voto. Casini stoppa il “suo” deputato intimandogli: “Vota, cretino e non rispondere alle provocazioni”. Tutti i voti (quelli di alcuni emendamenti e dell’articolo 1 del testo) passano per una differenza di 8/10 voti. “Esattamente il numero dei ministri” , si commenta nel Pd.

Questa è “un’amnistia!” , attacca il segretario Pd Pier Luigi Bersani che annuncia battaglia. Il fatto, spiegano il finiano Italo Bocchino e numerosi esponenti di Pd e Idv, è che la prescrizione breve per gli incensurati potrà essere fatta valere per ogni tipo di reato: dalla pedofilia a quelli dei colletti bianchi. Con il rischio che saltino processi importanti come ad esempio quello per il terremoto dell’Aquila.

Di “prescrizione breve” la Camera tornerà ad occuparsi martedì prossimo. Per votare mercoledì in diretta tv. E’ probabile, invece, che al Senato, del provvedimento ribattezzato “allunga processi” , l’altra norma che scatena l’ira dell’opposizione perchè consentirebbe alla difesa di presentare prove, anche testimoniali, “senza limiti” facendo morire i processi per prescrizione, si tornerà a parlare dopo Pasqua. Al momento, infatti, la conferenza dei capigruppo che potrebbe calendarizzarlo perchè l’Aula non è stata convocata.

(Tratto da Il Messaggero)