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Roberto Barbagallo è di nuovo sindaco di Acireale nonostante le ombre di mafia

AMDuemila 13 Giugno 2023

Eventuali contatti con il clan Santapaola-Ercolano potrebbero segnare le fine della nuova amministrazione comunale

Ad Acireale, Roberto Barbagallo è stato eletto sindaco con 8.964 voti. Così, con il 51,57% di preferenze e sostenuto da Forza Italia, che non ha presentato una propria lista, Barbagallo ha ottenuto la vittoria al ballottaggio contro Nino Garozzo, appoggiato da FdI, Lega, Dc e Sud chiama Nord. Tuttavia, i festeggiamenti potrebbero durare poco. Il nuovo primo cittadino, già sindaco di Acireale, potrebbe vivere presto un “Déjà vu”. Barbagallo, infatti, è decaduto nel 2018 come sindaco dello stesso Comune dopo una condanna per richieste illecite a un vigile urbano. Oggi, un’inchiesta che vedrebbe Barbagallo accusato di relazioni pericolose con uomini del clan Santapaola-Ercolano, i cui contatti sarebbero avvenuti sia telefonicamente che attraverso alcuni incontri avvenuti tra il 2019 e il 2021, potrebbe determinare il ripetersi della fine anticipata del suo mandato. La prefetta di Catania, Maria Teresa Librizzi – ha reso noto “La Repubblica” – sta infatti valutando “l’applicabilità della legge Severino, anche in virtù delle ultime sentenze della Cassazione”. Sulla vicenda si è espresso pochi giorni fa anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, dopo essere stato chiamato in causa dal deputato dei Verdi Angelo Bonelli. Durante il Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico che si è svolto a Catania, Piantedosi ha detto: “Questo signore è in competizione, quindi vedremo se i cittadini lo eleggeranno, poi ci porremo i problemi”. Durante la giornata di ieri, Bonelli è tornato sulla vicenda e ha ribadito la sua intenzione di scrivere nuovamente al ministro “per sollecitare un accesso del prefetto e verificare se ci sono le condizioni per un commissariamento per infiltrazioni mafiose”. Ma la procedura, per essere applicata, necessita di un’amministrazione già insediata e ampiamente monitorata. Quello che potrebbe essere attuato – hanno precisato dalla prefettura – è la legge Severino, che potrebbe dichiarne la sospensione davanti ad una condanna di primo grado per reati contro la pubblica amministrazione. Circostanza che potrebbe lasciare il Comune di Acireale senza la sua amministrazione fino a settembre, quando – ha ricordato Repubblica – è atteso il processo di appello per Barbagallo. Sul caso Barbagallo è intervenuto anche il forzista Nicola D’Agostino, promotore di diverse liste di sostegno al neo-sindaco di Acireale. “Il voto su Roberto è stato complicato ed ingiusti sono stati gli attacchi nei suoi confronti. Anche per questo motivo è stato un voto consapevole, libero e scevro da qualunque condizionamento. Riteniamo – ha precisato D’Agostino – che la Severino non si applichi al suo caso e che le contestazioni giudiziarie vadano risolte nelle aule competenti. Intanto il tribunale del popolo ha dato il suo verdetto”. Parole, quelle espressa da D’Agostino, che sono state apprese con sconcerto da Ismaele La Vardera, vicepresidente della commissione Antimafia all’Ars che, dopo aver invitato inutilmente il presidente della Regione, Renato Schifani, a ritirare la fiducia del suo partito al candidato Barbagallo, ha ribadito: “Prendo atto che il popolo è sovrano ma non posso non chiedere ai cittadini di Acireale se hanno compreso la gravità delle frequentazioni del sindaco che hanno eletto”.

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fonte:https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/254-focus/95942-roberto-barbagallo-e-di-nuovo-sindaco-di-acireale-nonostante-le-ombre-di-mafia.html