Cerca

Riunione dell’Esecutivo Regionale dell’Associazione del 20 settembre 2008. Esaminati i problemi della Giustizia di Latina e Frosinone

RIUNIONE DELL’ESECUTIVO REGIONALE DELL’ASS. CAPONNETTO SULLA SITUAZIONE DELLA GIUSTIZIA INQUIRENTE A LATINA E FROSINONE
——————————————————————————————————————
L’Esecutivo Regionale ha espresso anche la propria solidarietà al Direttore di “Nuovo Viterbo Oggi” vittima di gravissime minacce dopo aver pubblicato un servizio sulle infiltrazioni mafiose nella provincia di Viterbo
————————————————————————————————————————
Il 20 settembre 2008 si è riunito l’Esecutivo Regionale dell’Ass. Caponnetto per prendere in esame la grave situazione della Giustizia esistente nelle province di Latina e Frosinone.
In particolare, ci si è soffermati sulle gravi anomalie esistenti nella Procura della Repubblica di Latina, anomalie sulle quali più volte l’Associazione Caponnetto ha richiamato l’attenzione dei Ministri della Giustizia degli ultimi due governi, del CSM e della Procura di Perugia.
Una situazione, quella della Giustizia inquirente di Latina, non più tollerabile e che è stata argomento anche di interventi parlamentari, ma che ancora, purtroppo, non trova uno sbocco.
Sono state assunte al riguardo alcune decisioni importanti che verranno messe in atto nelle prossime settimane.
L’Esecutivo regionale ha focalizzato la propria attenzione anche sull’inadeguata azione di contrasto della criminalità organizzata da parte delle due Procure della Repubblica.
Dopo un intervento del Vice Segretario Regionale dell’Associazione Caponnetto Luigi Daga, che ha informato l’Esecutivo Regionale delle gravi minacce ricevute nelle scorse settimane dal Direttore di “Nuovo Viterbo Oggi ” a seguito di un ampio servizio sul giornale da lui diretto sulle infiltrazioni mafiose in provincia di Viterbo, l’ Esecutivo medesimo ha inviato al Dr. Paolo Gianlorenzo espressioni di vicinanza e solidarietà.
L’Esecutivo Regionale invita, al riguardo, la Procura della Repubblica di Viterbo ad impegnarsi a fondo per individuare e perseguire gli autori della gravi minacce.