QUANDO NOI DICIAMO CHE PARLARE DI MAFIE NEL BASSO LAZIO SIGNIFICA NON PARLARE SOLAMENTE DEI SOLITI NOTI. LA POLITICA, LA POLITICA, LA POLITICA!
E’ nella politica che bisogna scavare.
E nelle istituzioni!!!
Oltre che nelle professioni, fra gli avvocati, i commercialisti, gli ingegneri, gli architetti, in quel mondo zuccheroso che per i soldi vende l’anima al diavolo.
Non ci si può limitare, insomma, ai “soliti noti”, gente che compare negli archivi di polizia e giudiziari, che sono, sì, pericolosi, ma non come i cosiddetti “ insospettabili”, i “colletti bianchi”, perché invisibili.
Riprendiamo fra le mani i fascicoli e le intercettazioni relativi alla “Formia Connection” e rileggiamoci attentamente le conversazioni fatte fra soggetti in odor di camorra – i cui comportamenti sono oggi al vaglio dei magistrati – e noti esponenti politici che chiedono ad essi un aiuto elettorale. Voti.
Qualcuno ha voluto archiviare quella parte dell’inchiesta.
Bisogna capirne il “ perché”!
E riprendiamo fra le mani, rileggendoli rigo per rigo, nome per nome, i fascicoli relativi all’inchiesta “Damasco” e alla relazione della Commissione di accesso agli atti del Comune di Fondi.
Rigo per rigo, nome per nome.
Abbiamo detto e continueremo a sostenere che il “caso Fondi” non è affatto chiuso.
Anzi è tutto aperto.
Comincia ora.
Indipendentemente da quello che sta facendo la Magistratura, in quanto questa lavora sulle carte che le vengono presentate.
E se queste non contengono tutti gli elementi per un giudizio complessivo e completo, anche il suo lavoro è incompleto.
Gli appalti, i subappalti, le concessioni edilizie, le autorizzazioni varie, commerciali e quant’altro.
Molte imprese sono venute dal casertano.
Quante sono?
Chi sono?
Sono tutte in possesso dei requisiti richiesti dalla legge, a cominciare dal certificato antimafia?
Lo stesso discorso, oltre che per il settore edile, va fatto per le altre attività economiche.
Il lavoro deve cominciare ora.