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Riceviamo questa lettera drammatica di un Testimone di Giustizia il quale ci fa capire qual’é la situazione nella quale sono costretti a vivere questi veri e propri SERVITORI DI UNO STATO DI DIRITTO che ormai sembra non esserci più ,al di là di tutti gli annunci e gli spot che ci vengono propinati dalla mattina alla sera attraverso la stampa

Cari amici l ennesima  notte insonne ,come un rituale infernale la sofferenza in me cresce sempre di più.Troppa sofferenza per un uomo onesto vittima del “sistema di protezione “.
Cerco risposte che mai arriveranno e nella mia mente vivo  per l ennesima volta  tutta la tragedia di una vita ormai inutile, attualmente vivo da invisibile con un nome di fantasia e senza alcun contatto con il mondo reale; gli unici con cui parlare sono quei due poveri “disgraziati” della scorta e i ” re magi” del SCP ,per  il resto c’è  il nulla.
A 40 anni sentirsi inutile ed é ancora più  umiliante,  peggio ancora , non aver un futuro  su cui scommettere .
Questa è  una condanna che nessun uomo onesto dovrebbe subire,perlopiù se tale condanna è  stata “sentenziata” dallo stato
Uno stato assente e complice di un meccanismo che renderebbe folle anche la mente più equilibrata a questo mondo rendendolo vittima due volte ,la prima della mafia e la seconda del “sistema protezione”.

Credevo di farcela e mi sono impegnato al massimo auto convincendomi che tutto avrebbe avuto una fine ,una lieta fine ,che avrei iniziato una nuova vita, consapevolmente una vita  diversa dal successo della precedente,lontano dalla mia terra  ma pur sempre una vita ;ma forse ho peccato di presunzione poiché  pur sapendo che nessuno  e  dico nessun testimone a programma ne fosse uscito leso io ci ho creduto.
Guardate, tutti sono testimoni ma il testimone a programma subisce danni irreparabili ;egli viene messo in una situazione di out  e gli viene quotidianamente  fatto pesare che lo stato lo mantiene e che lo protegge e che ogni inosservanza sarà punita.
Una sorta di minaccia silente ma quotidiana.
Un’ entità al popolo sconosciuta denominata Commissione centrale ex art.10 decide sulla vita dei testimoni e dei propri  familiari, le decisioni denominate delibere giungono con tempi biblici.Basti pensare che dalla decisione alla notifica  possono trascorrere anche sei mesi,un tempo atroce per chi attende una risposta una conferma , ma a loro  non importa se trattasi di vita o di morte ,a lor signori non importa nulla della vita dei testimoni.
Forse il più  delle volte la vera battaglia non è tra il testimone e la mafia ma tra il testimone e lo stato;basti pensare ai tanti ricorsi al Tar e Consiglio. di Stato fatti dai legali dei testimoni.
Se poi ci mettiamo che un membro delle Commissioni passate in una relazione disse che i testimoni erano tutti pazzi allora a Voi la conclusione.
Ma come ,un pazzo che denuncia e poi testimonia confermando le accuse in un aula di tribunale rispondendo alle domande di P.M e difesa che di un attratto diventa pazzo ?
Quindi i pazzi combattono  le mafie?
Ed allora i “buoni ” cosa fanno?
Forse tacciono?
o forse sono complici ?
Questo sistema porta la mente al suicidio, al non aver più  voglia di vivere di respirare di guardare l ‘alba e più  passano i mesi e gli anni e più  nasce e si consolida  in te il pensiero “sono stato usato”  e la rabbia logora il tuo Io.
Ma da chi sono stato usato?
Da tutto il sistema giustizia che in continuo conflitto tra esso illude chi denuncia e si dimentica presto del gesto nobile e raro del testimone ,quasi se lo stesso fosse come una busta di latte avente la scadenza.
A tal punto  ,cari amici ,bisogna solo tirare le giuste conclusioni  e  finirla con questa sceneggiata perché  questa è  una sceneggiata che mantiene in piedi uomini e mezzi che costano milioni di euro  al popolo onesto.
Ma che alla fine non rende  la vita del testimone una vita normale o ,come cita la legge,non comporta affatto ………….. un nuovo rinserimento sociale.
Poi non parliamo di tutti i recenti studi finalizzati  a migliorare la legge ma che restano sempre pura utopia e diciamocelo tutta una gran presa per il culo.
Oggi come ieri dico di denunciare  e lo dico ad alta voce e convinto che e ‘ cosa giusta …..ma lo dico con le lacrime agli occhi  di chi é consapevole che ci saranno  altre vittime di questo sistema.
Mi sento  quasi  colpevole di non essere riuscito a cambiare nulla una sola virgola  di questo programma di protezione chiamato da molti di distruzione e capirete da soli  il perché.

Di chi è  la colpa ?
Lo si sa!
Siamo tutti colpevoli perché  in uno stato di diritto non dovrebbero esistere testimoni ma la denuncia dovrebbe essere parte dell’azione civica  di un popolo che condanna i criminali i corrotti ed elogia gli uomini onesti ,dovrebbe essere un gesto normale ma che in Italia normale non è.
Un Testimone di Giustizia