G8 DI GENOVA – IMMIGRAZIONE: POLEMICA TRA SINDACI E PREFETTI
MAFIA CAPITALE
Al posto di Gabrielli nel contesto di Mafia Capitale il Segretario Nazionale dell’UNADIR avrebbe chiesto lo scioglimento dell’intero Consiglio Comunale di Roma
“GABRIELLI DIMETTITI”
Questa organizzazione sindacale, in occasione dell’evento del G8 di Genova, ebbe modo di evidenziare le anomalie riguardanti il mancato cambio di turno delle forze di polizia, alloggiate su navi, che si trovarono a fronteggiare una situazione drammatica in condizioni fisiche e psicologiche di stress, aggravato dall’abnorme allungamento dell’orario di lavoro.
Non si può negare che quanto accadde nella caserma Diaz è da ritenersi una vera e propria mattanza. A seguito di quegli eventi, l’allora Capo della polizia De Gennaro rassegnò le dimissioni che furono respinte dal Ministro dell’Interno pro – tempore.
Le accuse formulate nei suoi confronti, riguardo alla tragica vicenda, sono state oggetto di giudizi nei vari gradi conclusi in Cassazione con l’assoluzione perché il fatto non sussiste.
Oggi il Capo della polizia Gabrielli, nel rievocare quei fatti, giudica il comportamento del Prefetto De Gennaro, censurandolo per non avere dato le dimissioni senza se e senza ma.
Sia consentito far osservare al Prefetto Gabrielli che, a giudizio di questa organizzazione, altrettanto censurabile è stato il suo operato nel contesto di Mafia Capitale in cui, nella veste di Prefetto di Roma, non ha accolto totalmente la proposta avanzata dalla Commissione di accesso sullo scioglimento del Consiglio comunale.
In consonanza con l’intendimento del Governo pro-tempore, che lo ha poi nominato Capo della polizia, il Prefetto Gabrielli ha condiviso l’idea di uno scioglimento parziale, ipotesi assolutamente originale, peraltro non contemplata nel vigente Testo Unico degli Enti Locali.
Il Prefetto, come tutti gli altri pubblici funzionari, è al servizio della nazione, il suo ruolo è di natura tecnico-giuridica; ciò comporta, come necessaria conseguenza, l’eventualità di non potere sempre e comunque assecondare la volontà politico-governativa, ma, viceversa implica l’obbligo di svolgere sempre il proprio ruolo istituzionale, adottando le decisioni in autonomia, entro i limiti discrezionali assegnati dalle leggi.
E’ legittimo, in proposito, domandarsi come si sarebbe comportato il Prefetto Gabrielli al posto del Prefetto Mosca che si rifiutò, sulla base della Costituzione, di dar seguito all’indicazione del Ministro dell’Interno pro-tempore di prendere le impronte dei minori Rom.
Una breve riflessione, infine, sulla recente polemica suscitata dalle critiche mosse ai Prefetti dal Presidente dell’ANCI Decaro sulla gestione dei migranti, cui è seguita la reazione del Prefetto Corona, nella sua qualità di presidente dell’Associazione dei Prefetti.
Al riguardo l’Unadir non può esimersi dall’osservare che, di fronte all’emergenza del fenomeno, sarebbe auspicabile un confronto pacato e dialetticamente costruttivo tra i soggetti istituzionalmente chiamati a fronteggiarlo, evitando, da una parte, provocazioni inutili e talvolta dannose, dall’altra, reazioni emotivamente incontrollate nella consapevolezza che, in democrazia, l’esercizio del diritto di critica, purché costruttivo, è legittimo, oltre che spesso utile alla migliore soluzione del problema.
In disparte la considerazione che l’Unadir avrebbe apprezzato altrettanta solerzia, da parte dell’Associazione dei Prefetti, nell’esprimere la propria posizione sulle vicende prima evocate riguardanti Roma e le connesse indagini su Mafia Capitale.
Una riflessione in merito sarebbe utile.
Roma, 20 luglio 2017
IL SEGRETARIO NAZIONAL
Rosaria Ingenito Gargano