Cerca

Renzi va a casa, insieme a lui le speranze di centinaia di vittime di usura e racket | Caro onorevole Mattiello ,ci dispiace dirlo perché sappiamo che lei é una persona onesta,ma la colpa di tutto ciò é del governo del suo partito.

Renzi va a casa, insieme a lui le speranze di centinaia di vittime di usura e racket | Caro  onorevole Mattiello ,ci dispiace dirlo perché sappiamo che lei é una persona onesta,ma la colpa di tutto ciò é del governo del suo partito.

I commenti originali e le analisi in tempo reale a cura delle firme dell’HuffPost 

Renzi ha annunciato le sue dimissioni, lo sappiamo non si parla d’altro. Ma da mesi nel grande marasma del referendum, c’è un gravissimo problema irrisolto che riguarda centinaia di vittime di racket e di usura, riconosciuti dalla magistratura, ma abbandonati dallo Stato. 

Dal 31 luglio scorso infatti, il Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Santi Giuffrè è andato in pensione. Ovviamente il Governo è stato troppo impegnato a convincere l’Italia a dire “Sì”, dicendo invece di “No” a chi questo paese lo ha reso migliore grazie alle proprie denunce. 

Nessuno si è occupato di trovare il nome di un sostituto al prefetto Giuffrè, una semplice nomina che per mesi e mesi non è mai arrivata. Se le mafie non hanno dato il colpo di grazia al coraggio degli imprenditori che hanno alzato il capo dicendo no al racket e alle estorsioni, lo Stato il colpo di grazia lo sta dando e come, concretamente infatti le pratiche di risarcimento danni sono arenate, e cosa ancora più grave mancano i fondi per il servizio scorte. 

Cosi alcuni testimoni di giustizia sono costretti a muoversi con mezzi propri, o a elemosinare il pane chiedendo aiuti economici ad amici e parenti. Davide Mattiello, componente della Commissione nazionale antimafia, da mesi denuncia questa situazione di stallo gravissima senza ricevere alcuna risposta. 

In tutta questa situazione paradossale il quesito più lampante che echeggia sovrano è: ma che messaggio stiamo dando a chi oggi è vessato dalle mafie, crediamo che il coraggio di denunciare venga alimentato dalla vicinanza delle istituzioni, o come sta accadendo adesso stiamo facendo passare il messaggio che è meglio pagare il pizzo, che è meglio pagare e abbassare il capo perché lo Stato non c’è? Ai posteri l’ardua sentenza.