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“Rende, a questo punto lo scioglimento per mafia è il male minore”

Da Iacchite -17 Maggio 2023

COMUNICATO STAMPA

Missione Rende, La Primavera di Rende, Rende l’Idea e RendeSì

Se Rende è questa allora lo scioglimento per eventuali ed evidenti infiltrazioni mafiose diventa inevitabile dal momento che stanno tutti chiusi nel “fortino” esponendo la città alla imminente degenerazione della sua reputazione.

Non avremmo mai immaginato di trovarci di fronte alla reiterazione di siffatti comportamenti istituzionali, tutt’altro che responsabili e rispettosi verso la volontà popolare, per porre fine ai quali non rimane che il male minore per la nostra città, la più moderna, ricca e bella della Calabria, Rende ovviamente. E men che meno potevamo immaginare di far coincidere questo “male minore” con lo scioglimento del nostro Comune per infiltrazioni mafiose.

Eppure la misura è talmente colma ormai che non si vede altra via d’uscita che piazzare uomini dello Stato, e in divisa, dentro il municipio di via Rossini. Solo così, con una gigantesca e severa “bonifica”, non senza gravi conseguenze per tutti, sarà possibile un giorno ripartire e ripartire da Rende restituita ai rendesi, per i rendesi, per il progresso e il futuro di tutta la Calabria.

Non serve o serve comunque a poco oggi piazzare la sterile bandierina “dell’io lo avevo detto” o peggio ancora della gara al primo che mediaticamente si fa sentire nella speranza di incassare vox populi. Il nostro pensiero, comune ad altri, lo abbiamo già scritto a tempo debito. C’è ben poco da pensare, ora come ora, al ritorno propagandistico o persino elettorale, siamo in un’altra e drammatica fase, purtroppo. La condanna di Salerno è fattore assolutamente secondario rispetto a quello che, con totale umiltà e modestia, ci sforziamo di ripetere da mesi.

Rende è attualmente una città sotto il profilo etico e morale a pezzi, frantumata. Un perimetro urbano ed evocativo totalmente dominato da questioni che nulla hanno a che vedere con la vita civile e democratica della nostra comunità. Solo chi, per mestiere o titubanze, preferisce guardare altrove non se ne accorge. Qui tutto è esponenzialmente perverso nella stessa misura in cui crolla il senso civico. Senza tralasciare, naturalmente, anche le piccole pratiche di bottega o l’occupazione “militare” del municipio a beneficio dei pochi “eletti”. Non sfugge nulla alle postazioni di comando e non da oggi. Il tutto ovviamente animato solo e soltanto da una cultura ispiratrice agli antipodi rispetto alla politica intesa come servizio civile e civico.

Per farla breve, allo stato attuale non c’è perimetro più “oscuro” rispetto a Rende. Un tempo l’Atene della Calabria, oggi contenitore di intrighi e lobby. Ormai però la misura è colma, come si dice in gergo. Chi doveva dimettersi non si è dimesso e anzi s’è chiuso ancor di più nel “fortino”. Vale questo per il sindaco e la sua giunta, ma vale, anche e soprattutto, per i consiglieri di maggioranza, formale o sostanziale che sia, e vale pure, perché no, per i cosiddetti partiti di riferimento ammesso che ve ne siano ancora a metterci il cappello su Rende.

Tace l’intero arco democratico del Paese sulla vicenda Rende che non è certo il centro d’Italia, d’Europa o del mondo, ma non è nemmeno un piccolo paese in mano alla criminalità organizzata. Silenzio assordante dal centrosinistra, Pd in testa. Rumorosissimo poi il silenzio del centrodestra di governo regionale e nazionale. Doveva essere la culla del civismo, via Rossini, fallimentare perché finto alla luce dei fatti. Almeno questo era lo slogan, tale è rimasto. A fasi alterne, a seconda delle convenienze del sindaco e dei “capi” all’esterno, ogni forza politica ci ha inzuppato il pane” cosicché oggi puoi trovare dentro e in giunta espressioni della Lega (chissà perché…) così come della sinistra radical chic.

A tal proposito è sconcertante la sostituzione del vicesindaco, così come l’originaria nomina, con carta bianca “retroattiva”, in attesa della sentenza di Salerno. Del resto le modalità che funzionano non si cambiano, rimangono identiche, nottetempo la prima e la seconda: un foglio da utilizzare nel caso l’ipotesi fosse diventata realtà. E così è andata. Per aggirare la Legge Severino, evitare un’altra paralisi amministrativa o addirittura un commissariamento serviva un nuovo e illibato vicesindaco, stavolta cooptato e nemmeno eletto, che avrebbe garantito di poter continuare a governare anche in presenza di sospensione e soprattutto consentirebbe all’amministrazione di fare ricorso al Tar non appena dovesse giungere (le probabilità sono molto alte…) lo scioglimento per infiltrazioni mafiose entro le prossime settimane.

Del resto solo un’amministrazione tecnicamente in carica può opporsi allo scioglimento instaurando un corpo a corpo politico, tecnico e giuridico con la Dda prima e con il governo poi. È questo l’obiettivo ormai. Esporre e usare Rende per uno scontro di poteri, una definitiva resa dei conti in una battaglia pure mediatica su scala nazionale. Inutile ricordare ai nostri concittadini che dentro questo titanico ed egoistico scontro c’è il destino della loro convivenza civile e democratica. Più si alza lo scontro, più si irrobustisce la resa dei conti. E per di più dilatandone i tempi degli effetti cosicché Rende pagherà per anni questa stagione, sotto tutti gli aspetti e nessuno escluso.

Ecco perché è arrivato il tempo del “male minore”. Nessuno si è dimesso quando lo si poteva fare evitando il baratro imminente, a futura memoria i cittadini sapranno chi ringraziare se è andata così. La nostra solidarietà va al tessuto socio-economico di Rende, professionisti, imprenditori, accademici, studenti, sportivi, cittadini comuni, i quali subiranno gli effetti devastanti del danno reputazionale e operativo. Meglio gli uomini dello Stato e in divisa in Comune che continuare così. Ci leviamo tutti questo “dente”, dolorosissimo in termini di progresso e reputazione, ma è sempre meglio che perseverare nella difesa del “fortino”. Noi siamo parte politica, autenticamente civica, orgogliosamente attiva su e per il territorio, e, insieme ad altri, non ci arrendiamo e oggi pretendiamo solo di liberare la nostra Rende.

Missione Rende, La Primavera di Rende, Rende l’Idea e RendeSì

fonte:https://www.iacchite.blog/rende-a-questo-punto-lo-scioglimento-per-mafia-e-il-male-minore/