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Racket, l’ex killer svela il patto Mazzarella-Montescuro: «Si sono divisi tutti gli affari illeciti»

Racket, l’ex killer svela il patto Mazzarella-Montescuro: «Si sono divisi tutti gli affari illeciti»

Umberto D’Amico “’o lione” è sempre più un fiume in piena e punta il dito contro i nuovi reggenti del superclan: «Indagate su Ciro Mazzarella e Salvatore Barile»

di Luigi Nicolosi

3 Ottobre 2020

Un clan a due teste, proiettato su altrettante zone di influenza e oggi diretto da una coppia di ras dal curriculum criminale di assoluto e inquietante spessore. È questa l’ultima radiografia che Umberto D’Amico, ras e killer del clan Mazzarella passato lo scorso anno dalla parte dello Stato, fa della sua ormai ex cosca di appartenenza. Il super pentito non si è però limitato a fornire una sommaria descrizione degli organici del clan, ma ha deciso di puntare il dito, con parole chiare e inequivocabili, contro quelli che, a suo dire, sarebbero gli attuali reggenti della storica cosca con base a San Giovanni a Teduccio: vale a dire i cugini Ciro Mazzarella e Salvatore Barile.

Lo stralcio dell’interrogatorio al quale Umberto D’Amico, alias “’o lione”, è stato sottoposto nell’agosto del 2019 è stato recentemente depositato dalla Procura distrettuale antimafia in uno dei processi che vede alla sbarra il gotha della cosca. Nel corso del colloquio avuto con il pm della Dda il collaboratore di giustizia aveva, in particolare, fornito un’accurata radiografia delle ultime scale gerarchiche del clan: «Attualmente – ha subito messo in chiaro D’Amico – a gestire il clan Mazzarella sono Ciro Mazzarella, per la zona del Mercato, e Salvatore Barile nelle zone del Connolo, di Sant’Erasmo e delle Case Nuove»

Dopo aver puntato il dito contro i due cugini, indicandoli come i nuovi presunti ras, l’ex killer di via Nuova Villa entra dunque nel merito della ricostruzione: «Voglio precisare, per quanto riguarda la zona di Sant’Erasmo, che Salvatore Barile, nel corso dei nostri incontri periodici, mi riferisco all’epoca successiva alla sua scarcerazione, se non erro nel 2018, mi ha riferito di aver preso accordi con Montescuro, alias “’o menuzz”, per la gestione degli affari criminali in quella zona. I due gestiscono insieme tutte le attività illecite quali estorsioni, recupero crediti, droga e altro». Umberto D’Amico conclude il passaggio fornendo agli inquirenti della Dda partenopea un ulteriore retroscena: «Quanto alla zona delle Case Nuove, lì stanno i Caldarelli, che fanno comunque riferimento a Ciro Mazzarella e Salvatore Barile».

Fonte:https://www.stylo24.it/