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Racket e usura, tanta omertà e poche denunce. Il Viminale presenta un vademecum per le vittime

La Repubblica, 11 Maggio 2018

Racket e usura, tanta omertà e poche denunce. Il Viminale presenta un vademecum per le vittime

Nel 2017 elargiti 18 milioni di risarcimento, il doppio dell’anno precedente. Sicilia e Campania in testa alla speciale classifica

di ALESSANDRA ZINITI

Estorsioni e usura stanno diventando fenomeni sempre più sommersi, le organizzazioni criminali che controllano il racket cambiano il loro “modus operandi” con forme meno dirette ed evidenti, ma le vittime continuano a tacere e a non denunciare. Eppure, nel 2017, il comitato di solidarietà per le vittime del racket e dell’usura ha raddoppiato i fondi elargiti per il ristoro di chi ha subito e ha collaborato, distribuendo quasi 18 milioni di euro a fronte dei 9.650 del 2016.

“Una cultura votata al silenzio che trae origine dalla oggettiva carenza di una solida, diffusa, capillare rete di fiducia sul territorio”, è l’analisi del commissario antiracket Domenico Cuttaia che ha pensato ad un vademecum per ottenere i benefici previsti dalla legge. “Lo Stato sostiene ed incoraggia chi decide di opporsi al racket e all’usura”. Per cercare di rafforzare il sostegno alle aziende che denunciano il Ministero dell’Interno con le prefetture ha avviato una serie di progetti che dovrebbero affiancare il rientro “protetto” delle vittime nel circuito produttivo.

La radiografia aggiornata del fenomeno è nella relazione annuale al Parlamento che vede crescere le denunce di usura bancaria che però, nella quasi totalità dei casi, non vedono accogliere – per mancanza dei requisiti – le richieste di risarcimento.

Duecentoquaranta le richieste di risarcimento accolte, sottoforma di elargizioni e mutui decennali: 11 milioni 378mila euro sono andati alle vittime di estorsione, 6 milioni 500mila euro a quelle di usura. La Sicilia, con 3 milioni e 900mila euro, è sempre la Regione con il maggior numero di vittime risarcite per estorsioni, seguita da Calabria e Campania che è invece in testa alla classifica delle Regioni con il maggior risarcimento di vittime di usura, seguita da Sicilia e Lazio.

“Anche quando le indagini accertano la responsabilità di estorsori e usurai – si legge nella relazione – le vittime si ostinano a tacere o a minimizzare anche a costo di affrontare imputazioni per favoreggiamento. L’attività delle forze di polizia quindi produce risultati più limitati rispetto a quelli che potrebbero venire da una più intensa collaborazione da parte delle vittime.

La relazione del commissario antiracket sottolinea come le strategie delle organizzazioni criminali si siano trasformate. “Alle forme crude e plateali di condizionamento violento si sono aggiunte forme molto più subdole e meno evidenti ma non meno invasive, con l’operatività di gruppi la cui forza economica è fondata sul malaffare i quali creano veri e propri circuiti entro cui alcuni soggetti economici, consapevolmente o meno, vengono fatti entrare senza poterne poi uscire, pena la loro rovina economica”. E dunque forme diverse di pizzo, come l’imposizione di forniture o di assunzioni di personale o la stipula di contratti capestro.

” I benefici accordati, siano essi elargizioni o mutui – è la conclusione del commissario antiracket – devono assicurare l’effettivo rilancio delle attività imprenditoriali, commerciali, libero professionali, garantendo ai destinatari anche un supporto qualificato e terzo. Anche perché quando si utilizza denaro pubblico esso deve essere speso bene”.