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Quei varchi pericolosi (di Rosy Bindi)

Quei varchi pericolosi

Lunedì 9 Gennaio 2017

di Rosy Bindi

Le mafie non sono un mondo a parte, abitano il nostro mondo e bisogna cercarle in mezzo a noi. Ma senza cedere alla tentazione di dire ‘tutto è mafia’, altrimenti faremmo il gioco dei veri mafiosi, maestri nel confondere le carte e dissimulare la loro forza. Che è quella di creare rapporti di complicità e collaborazione con le classi dirigenti, dall’economia alle libere professioni, alla politica. E’ stata sconfitta la mafia eversiva e stragista ma i poteri criminali hanno dimostrato una formidabile capacità di rigenerarsi e di stare al passo con le trasformazioni del proprio tempo, sfruttandone debolezze e opportunità.
Oggi si spara di meno e si corrompe di più. All’omertà da paura del piccolo commerciante si affianca l’omertà da convenienza dell’imprenditore del nord che cerca i soldi della ‘ndrangheta per superare la crisi. Le gare per la gestione di servizi sociali o per le grandi opere strategiche si vincono senza violare le norme sugli appalti ma con lo scambio di favori e tangenti a politici locali e dirigenti pubblici. Si è allargata la mafia dei colletti bianchi e si realizzano alleanze trasversali con la massoneria.
Questo rivelano le indagini degli ultimi anni. Dobbiamo allora insieme alla mafie cercare i varchi che permettono alle mafie di condizionare l’economia legale, l’amministrazione pubblica e la vita democratica del Paese. Quei varchi spesso sono nelle norme ordinarie scritte male o lacunose, nella poca trasparenza delle procedure, nella scarsità di risorse e nell’assenza di controlli. La politica e le istituzioni devono essere più vigilanti e rigorose, più attente a valutare gli effetti sul lungo periodo delle proprie scelte. Ma soprattutto va alzata ovunque l’asticella della legalità.
Dovremmo riprendere la delega consegnata alla magistratura, alle forze dell’ordine e al movimento antimafia. Tutti dobbiamo sentire la responsabilità di chiudere i varchi alle mafie.

fonte:http://mafie.blogautore.repubblica.it