Ogni volta che leggiamo di qualche operazione di polizia e di qualche provvedimento giudiziario che portano in galera dei camorristi e dei mafiosi nel Lazio ed al sequestro o alla confisca dei loro beni,a sud come a nord della regione Lazio,vediamo scorrere,con un misto di commozione e di orgoglio e come in un film,i visi di alcuni dei nostri amici,alcuni vivi ed ancora attivi,altri morti.
Gigi Daga,nel viterbese ,fra questi ultimi purtroppo ,la figura nobile di un combattente,prima in politica e,poi,nell’Associazione,sempre impegnato a chiedere un approfondimento di una notizia da lui acquisita ,una “visura camerale” di una società,di un gruppo che facevano investimenti milionari nell’area che si estende da Civitavecchia in sù, fino al Grossetano.
Ci chiamava alle primissime ore del mattino,ancora di notte quasi, per segnalarci ,soddisfatto ,quello che aveva scoperto e ci chiedeva di approfondire le ricerche .
E,poi,quando,raccolte tutte le notizie e accumulato una buona quantità di queste,ci diceva “andiamo a consegnarle”.
Purtroppo ci ha lasciati anzitempo ed ancora oggi,a distanza di anni ormai,fatichiamo a riprendere un cammino in quell’area che lui aveva appena iniziato,un cammino che ci avrebbe sicuramente portati a far fare pulizia su un territorio devastato dal malaffare
e dalle mafie dove taluni spezzoni dello Stato latitano o non lavorano come sarebbe necessario.
E,poi,oltre all’indimenticabile Gigi,coloro che oggi operano.
Pochi,pochissimi purtroppo,che noi cerchiamo di tenere “coperti”,non esposti,non sotto i riflettori.
Per ovvie ragioni ,anche di sicurezza.
Preziosi quanto l’oro ed ancor di più se si potesse quantificare il valore dell’ opera che essi svolgono a favore non solo del l’Associazione , ma anche del Paese e del territorio.
Anzi,dei territori.
Uomini e donne,giovani e non più giovani,che sono l’espressione di un’Italia che noi sogniamo e che non esiste purtroppo,ricchi di valori e passioni che sono il patrimonio di pochi,pochissimi.
L’altra faccia,minoritaria,del Paese,quella delle persone oneste e coraggiose,non quella dei corrotti,dei vigliacchi e dei mafiosi,purtroppo maggioritaria in un’Italia sprofondata negli abissi delle miserie morali,prima che economiche,dei disvalori,dell’insulsaggine e della vuotaggine parolaia.
Della sottocultura mafiosa.
L’espressione di un’antimafia operativa,quella di questi pochissimi nostri amici,che non si vede,non appare,non fatta di parole,di chiacchiere inutili ed insulse.
Gli “zappatori”,coloro che si aggirano fra “visure camerali” e datebase,non sui palcoscenici e sui giornali,impegnati a
raccogliere notizie,ad immetterle nel computer,per incrociare i dati,per individuare gli intrecci,per risalire ai pupari,ai fruitori finali,a quelli che stanno “dietro” ed operano nell’ombra tirando i fili.
I rappresentanti veri di quell’antimafia che non esiste,quella che dovrebbe essere di tutti e,purtroppo, non é.
Quell’antimafia che ci consente ,con grande senso di orgoglio,di vedere dietro moltissime operazioni la presenza e l’opera,dirette od indirette , dell’Associazione Caponnetto,di tutti noi.
Quell’antimafia che ci dà la soddisfazione di sentirci dire talvolta da taluni che contano ” Se non ci foste bisognerebbe crearvi”.
Ci basta questo che é tanto,tantissimo,per chi,come noi,crede nei valori della Giustizia vera,della democrazia reale,della solidarietà fra le persone,dell’ONESTA’,pronti anche a morire per difenderli.