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Quanti giudizi e proposte strampalati da parte di molti esponenti politici pontini e laziali che rivelano un’ignoranza ed un’incompetenza colossali in materia di mafie!!!

Sono quelle che sta dimostrando gran parte del mondo politico pontino e, più in generale laziale, sui problemi che riguardano il radicamento mafioso in provincia di Latina –e nel Lazio-, un radicamento che è avvenuto da decenni e che solo ora viene ammesso, peraltro, non da tutti.

I giudizi e le proposte che leggiamo sui giornali e che vengono da quel mondo dopo gli assassini di camorra prima a Nettuno e poi a Terracina e le bombe ad Ostia stanno letteralmente coprendo di ridicolo gli autori.

Giudizi e proposte che rivelano un’ignoranza ed un’incompetenza della materia che gli autori avrebbero fatto bene a risparmiarsi ad evitare una caduta definitiva di credibilità da parte dell’intero mondo politico.

Con pesanti ricadute negative anche sull’immagine delle stesse istituzioni.

Decenni di disattenzione, di negazionismo, di disconoscimento della realtà -e, per alcuni, di sospetti di collusione con i mafiosi – avrebbero dovuto indurre molti degli autori di quelle dichiarazioni perlomeno a TACERE.

A TACERE, sì, perché è proprio per loro colpa, oltre che di quel popolo che… ”non vede, non sente, non parla”, che siamo arrivati ad un punto di non ritorno con le mafie che ci troviamo perfino nelle nostre stesse case.

Dapperttutto:

negli uffici, tra i professionisti, nei consigli comunali, provinciali e regionali, nello stesso Parlamento, per non parlare dei partiti politici.

Abbiamo letto di richieste di istituzione di sezioni staccata della DIA e della DDA a Latina.

Roba dell’altro mondo!!!

Non sanno costoro che la DDA può essere istituita SOLAMENTE LADDOVE C’E’ UNA SEDE DELLA CORTE DI APPELLO, CHE A LATINA NON C’E’?

Non sanno costoro, inoltre, che la DIA, voluta fortemente da Falcone, lavora ad organici dimezzati, senza mezzi e risorse e che il governo precedente a quello attuale voleva addirittura sopprimerla?

Piuttosto che raccontare fesserie, questi signori, che peraltro detengono il potere e possono decidere ed operare anziché chiacchierare a vanvera, facciano in modo che la DIA possa completare i suoi organici e venga messa così in condizioni di lavorare meglio di quanto non abbia potuto fare finora senza le risorse ed il personale necessari.

Se, poi, questi parolai vogliono cominciare a fare qualcosa di utile, dopo anni di indifferenza e di inerzia, comincino a fare qualche passo per QUALIFICARE (con personale competente ed esperto che finora è mancato in provincia di Latina) gli impianti investigativi e giudiziari.

Un investigatore degno di essere definito tale ci diceva, con una battuta, giorni fa in una provincia del sud Italia:

“Quando dalle vostre parti vi imbattete con un “investigatore”, guardategli subito le scarpe. Se sono consumate ed impolverate quell’investigatore è bravo; se, al contrario, le sue scarpe sono nuove e lucide quell’investigatore non vale niente perché vuol dire che non si muove, non gira, non cammina”.

Un consiglio che noi abbiamo recepito e che suggeriamo anche a tutti i nostri amici di far proprio…