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Quando anche la politica sana e non mafiosa parla a vanvera: un caso emblematico a Formia dopo l’operazione “Golfo”

Quando la politica anche sana parla e straparla di materia che nemmeno conosce…

Leggiamo con stupore le dichiarazioni rilasciate ad un cronista dalla rappresentante di Formia di SEL a proposito della situazione criminale sul territorio.

La rappresentante del partito di Vendola ripropone l’istituzione in provincia di Latina di sezioni distaccate della DIA e della DDA.

Già in passato noi ci vedemmo costretti ad intervenire per evitare che si scadesse nel ridicolo con richieste che, almeno al momento, stante la situazione politica e soprattutto economica, risultano alquanto strampalate.

Noi abbiamo già lanciato l’allarme circa il pericolo di una soppressione nel Lazio di quei Tribunali – Gaeta, Cassino, Velletri, Civitavecchia, Tivoli – non ubicati nei capoluoghi di provincia.

Una soppressione determinata dalla necessità – si dice – di tagliare i costi della burocrazia nel Paese, con un atto che noi riteniamo un vero e proprio regalo alla criminalità comune ed organizzata.

Una iattura, se ciò si dovesse verificare.

Come si fa, con un quadro del genere in cui si parla di sopprimere l’esistente, a chiedere l’istituzione di un nuovo presidio giudiziario?

E, poi, sa o no la rappresentante formiana di SEL che la DDA può essere istituita solamente dove sono ubicate le Corti di Appello?

A Latina non c’è Corte di Appello.

Per quanto riguarda la DIA c’è da osservare che già i Centri operativi di Roma e di Napoli lavorano in un oceano di difficoltà a causa della mancanza di personale e di risorse e non sono assolutamente in grado di privarsi di operatori per distaccarli a Latina.

Per la prima volta nella loro storia tali operatori sono stati costretti alcuni mesi fa a scendere in piazza davanti a Palazzo Chigi per protestare contro il governo Berlusconi che addirittura voleva sopprimere

, dopo averla quasi ridotta all’impotenza privandola di tutto, la Direzione Investigativa Antimafia, un – per non dire il – Corpo interforze di eccellenza nell’azione di contrasto delle mafie.

E’ veramente assurdo che, dopo tanti dibattiti che si stanno facendo da qualche tempo nei settori della sinistra a proposito di lotta alle mafie, ci sia ancora chi continua a formulare proposte improponibili.

C’è, poi, un’altra considerazione da fare.

Una richiesta del genere appare come un atto di sfiducia nei confronti dei vertici attuali delle forze dell’ordine, i quali –almeno per quanto riguarda la Polizia di Stato soprattutto ma anche i Carabinieri specialmente dopo l’arrivo di un comandante eccellente qual’è il colonnello De Chiara, mentre per la Guardia di Finanza continuiamo ad esprimere le nostre riserve-veramente si stanno comportando in maniera lodevole.

Noi abbiamo suggerito a qualche parlamentare che si è rivolto a noi di impegnarsi, piuttosto, perché ai comandi provinciali di Latina delle tre forze –Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza – vengano assegnate alcune persone provenienti dalle Squadre Mobili o dalla Criminalpol, dal ROS, dal GICO o dallo SCICO, persone esperte nella lotta alle mafie economiche e nelle indagini finanziarie e patrimoniali.

Non serve altro.

Se gli esponenti dei partiti del centrosinistra –ai quali va dato atto per amor di chiarezza di essere gli unici che da qualche tempo stanno dimostrando la loro volontà di voler combattere seriamente le mafie nel Lazio ed in provincia di Latina – vogliono con cognizione di causa continuare questo percorso, chiedano, piuttosto, ai Prefetti il motivo per il quale non hanno mai applicato la circolare del Ministro dell’Interno Giorgio Napolitano, attuale Capo dello Stato, che li obbligava ad inserire fra i componenti dei Comitati Provinciali per la Sicurezza e l’Ordine pubblico i magistrati della DNA o della DDA.

La competenza dei reati associativi appartiene SOLAMENTE alle DDA e non alle Procure ordinarie, le quali, pertanto, non dispongono di tutti gli elementi per disegnare il quadro completo della situazione criminale di un territorio.

E’ stata la prima volta, quella dell’ultima riunione del Comitato provinciale di Latina, che ha visto la partecipazione della Dottoressa Diana De Martino della DNA e speriamo che non sia l’ultima.

Queste sono richieste sensate!!!