Qualcuno ci ha domandato: ma perché tacete sulla vicenda ex AVIR e, al contrario di tanti altri che hanno fatto dichiarazioni a tutto spiano, non avete pronunciato una sola parola sull’evento del sequestro?
Paradossalmente la risposta è contenuta nella stessa domanda.
Perché il compito nostro, al contrario di “altri”, è quello di agire, non di parlare.
E noi agiamo e molti lo sanno.
Quando sono in corso indagini non si può e non si deve parlare al pubblico, per propaganda cioè.
Se si sa qualcosa la si va a dire in privato agli investigatori, per aiutarli nel loro lavoro.
Bisogna tacere per rispetto nei confronti degli inquirenti e dei magistrati che stanno lavorando e vanno lasciati in pace, soprattutto, e poi anche eventualmente per non depistare.
Bisogna, piuttosto, se lo si è in grado e se, soprattutto, se ne ha la volontà, aiutare chi sta cercando di far luce fino in fondo.