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Qual è il senso della nostra azione?

Latina. 20 febbraio 2006

LETTERA A “LA PROVINCIA”

Oggetto: Qual è il senso della nostra azione?

Caro Russo,

abbiamo letto con attenzione il servizio da Lei fatto oggi si “La Provincia” e l’abbiamo molto apprezzato. Le mafie ed i loro sodali non vogliono che si parli di loro perché è nel silenzio che si fanno gli affari. Noi ci siamo sempre scontrati con esponenti delle istituzioni e con molti uomini politici che si ostinano a negare l’esistenza del fenomeno. Incapacità a capire? Contiguità o collusione? Un dato è certo: licenze, concessioni, autorizzazioni e quant’altro le danno le amministrazioni pubbliche.

Noi vorremmo che, anziché parlare della storia delle infiltrazioni mafiose, come comunemente si fa, si parlasse di più della responsabilità della classe politica che in gran parte tace e, in altra parte, addirittura autorizza i mafiosi ad investire i loro capitali sul nostro territorio. Vogliamo fare degli esempi? Molti li abbiamo citati nel dossier, altri li Abbiamo segnalati a chi ha il compito di indagare sul fenomeno mafioso. C’è, quindi, una grossa responsabilità della classe politica che, fatte le debite eccezioni (che sono poche) non va assolta. Ma ci sono anche carenze investigative che vanno parimenti denunciate. Noi da anni sosteniamo che le mafie sono “impresa” ed è pertanto sul piano economico che esse vanno combattute, ammesso che ci sia ancora tempo. Che fa la Guardia di Finanza? Noi abbiamo individuato gente di Locri che sta facendo un grosso investimento e – come sempre – lo abbiamo segnalato a chi di dovere. Dobbiamo essere noi a fare queste cose? E’ riduttivo sostenere che le indagini sono riservate: lo sappiamo bene. Ma, stando ai risultati che vedono un’espansione ininterrotta della presenza mafiosa sul nostro territorio, non ci pare che siano state molte indagini sul piano dei patrimoni e delle movimentazioni dei capitali. Qualche azione efficace sul piano di tali indagini e su quello del sequestro di beni mafiosi è stata fatta grazie agli interventi delle

Il “senso” della nostra azione – come vede – non è la “storia della mafia”, non sono i singoli fatti. A noi interessano strategie e tattiche di contrasto, oltre che le complicità, oggettive e soggettive, della politica. Noi lavoriamo su questi due fronti.

Elvio Di Cesare