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Qua si vuole lo sfascio delle Istituzioni. Democrazia in pericolo, mentre le mafie si stanno impossessando del’economia del Paese

Commissione Csm: Premier denigra, democrazia a rischio

“Episodi di denigrazione e di condizionamento della magistratura e di singoli magistrati” sono “del tutto inaccettabili” perché cosi si mette “a rischio l’equilibrio stesso tra poteri e ordini dello Stato sul quale è fondato l’ordinamento democratico di questo Paese”. E’ quanto scrive la Prima Commissione del Csm nella pratica a tutela di diversi magistrati accusati da Silvio Berlusconi di agire per finalità politiche

Il documento, approvato all’unanimità e che sarà discusso domani pomeriggio dal plenum, contiene anche un “un pressante appello a tutte le Istituzioni perché sia ristabilito un clima di rispetto dei singoli magistrati e dell’intera magistratura, che è condizione imprescindibile di un’ordinata vita democratica”.
Deve essere ristabilito “un clima di rispetto dei singoli magistrati e dell’intera magistratura”, che è una “condizione imprescindibile di un’ordinata vita democratica”. Si legge nell’appello che la Prima Commissione del Csm rivolge “a tutte le Istituzioni” nella delibera, che domani approderà in plenum, inerente le dichiarazioni rilasciate dal premier Silvio Berlusconi contro le toghe in questi ultimi mesi.
Secondo Palazzo dei Marescialli, “l’assunto di una magistratura requirente e giudicante che persegue finalità diverse da quelle sue proprie e, per di più, volte a sovvertire l’assetto istituzionale democraticamente voluto dai cittadini costituisce la più grave delle accuse – scrive la Commissione – ed integra, anche per il livello istituzionale da cui tali affermazioni provengono, una obiettiva e incisiva delegittimazione della funzione giudiziaria nel suo complesso e dei singoli magistrati”. E il “discredito” gettato “sulla funzione giudiziaria nel suo complesso e sui singoli magistrati”, può produrre, “oggettivamente, nell’opinione pubblica la convinzione che la magistratura non svolga la funzione di garanzia che le è propria, così determinando una grave lesione del prestigio e dell’indipendente esercizio della giurisdizione”.

Facendo proprie le preoccupazioni espresse in più occasioni dal Capo dello Stato, da ultimo nella sua lettera al vice presidente del Csm, i consiglieri affermano che per affrontare “serenamente le auspicate riforme in tema di giustizia è necessario il rispetto tra gli organi Istituzionali, che devono contribuire a garantire un clima sereno e costruttivo”. “Non è ammissibile una delegittimazione di una Istituzione nei confronti dell’altra, pena – avverte la Commissione – la caduta di credibilità dell’intero assetto costituzionale”. Ed “è indispensabile che non si ripetano episodi di denigrazione e di condizionamento della magistratura e di singoli magistrati”, perché “lo spirito di leale collaborazione Istituzionale – implica necessariamente che nessun organo Istituzionale denigri liberamente altra funzione di rilevanza costituzionale”.

La pratica era stata aperta nel settembre scorso, dopo le accuse che Berlusconi aveva rivolto ai pm antimafia di Milano e Palermo, parlando delle loro inchieste definendole “follia pura” ed “inutili sprechi finanziari”. In seguito, durante una puntata di Ballarò, il premier aveva affermato che “l’anomalia italiana sono i pm comunisti e i giudici comunisti di Milano”.
E ancora: a Bonn, nel dicembre scorso, Berlusconi aveva parlato di “una partito dei giudici” attaccando anche la Corte Costituzionale, mentre il 13 gennaio scorso, aveva paragonato le toghe a Massimo Tartaglia, l’uomo che aggredì il premier in piazza Duomo in dicembre a Milano.
Nelle scorse settimane, poi, Berlusconi aveva ancora definito i magistrati di Milano “plotoni di esecuzione”, e, dopo l’inchiesta che ha coinvolto il sottosegretario Guido Bertolaso, aveva detto “i pm si vergognino”. L’ultima delle esternazioni finite nel fascicolo del Csm è quella pronunciata dal presidente del Consiglio all’indomani della sentenza della Cassazione per l’avvocato inglese David Mills: “Siamo in mano a una banda di talebani”, aveva dichiarato il premier.
Ida Rotano

(Tratto da Aprile Online)