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”Puttanopoli”( di Arturo Gnesi)

Sicilia, viaggi ed escort con i soldi destinati ai disoccupati: 17 arresti Le accuse vanno, a vario titolo da associazione a delinquere, corruzione, truffa e false fatturazioni. In manette due ex assessori e alcuni funzionari regionali. Indagato il senatore Pdl Francesco Scoma e l’ex presidente dell’Assemblea Siciliana. Sequestri e perquisizioni della Finanza: una quarantina gli indagati. La solita storia di un’Italia arruffona e gaudente , emblema di un declino etico e di un’atmosfera di basso impero che speravamo d’aver ormai superato. Soldi e potere, la filosofia dell’avere al posto dell’essere, l’inclinazione a fottere lo Stato piuttosto che servire le Istituzioni. Da nord a sud, dall’evoluta Lombardia alla imperiosa Sicilia passando per il flaccido Lazio, le cosiddette persone perbene, casa e lavoro, che si genuflettono alle feste del patrono, cordiali, amichevoli, sempre a disposizione e che in realtà alimentano il sottobosco degli affari illeciti, sorreggono il sottogoverno locale in una trama di interessi personali con le silenziose e colpevoli collusioni di figure altolocate e importanti. La trama di una storia già vista, i poveri che rimangono abbandonati al loro destino, ricchi della loro miseria, esuberanti della loro ignoranza, liberi di gridare e maledire ma condannati a soffrire e a pagare per colpe non loro e ad appartenere ad uno status che vieta a volte anche di sognare. Miseria, disoccupazione che impediscono di essere persone colte, di studiare, di conoscere, di sapere, ovvero di appropriarsi dei soli strumenti che oggi sono rivoluzionari e mettono paura alle frotte di corrotti e ladri che vivono gratis sulle sciagure altrui. Una prova lampante che non è la mafia che ritarda lo sviluppo economico, sicuramente ha le sue dinamiche e responsabilità, ma con un sistema che ambisce solo al potere, al denaro, all’ozio ai privilegi e all’impunità, la mafia non sarà mai sconfitta anzi troverà protettori e compiacenti che le affideranno, appalti, servizi e risorse dando perfino incarichi e responsabilità di comando agli uomini di sua fiducia. Questi arresti sono l’ennesima prova che la politica è malata e il popolo anziché correre a rimedi estremi cerca il lo stregone o il taumaturgo capace di procacciare una guarigione miracolosa. C’è una tolleranza inverosimile per questi comportamenti, anzi si tende a giustificare e a riabilitare coloro che magari saranno definiti vittime della macchina del fango o della gogna mediatica o addirittura della magistratura politicizzata. Tutte chiacchiere per giustificare il piccolo interesse giornaliero e privato di tanti che cercano istituzioni solo favori o piaceri personali. Siamo vittime di un sistema fondato sul voto clientelare e questo è il tarlo che corrode i principi della nostra costituzione e ci condanna a vivere accanto a tanti farabutti che con i soldi pubblici fanno i loro porci comodi. La società , se non vorrà essere invasa da questi turpi comitati d’affari, se non vorrà essere condannata al servilismo plebeo e ad un redivivo imbarbarimento culturale, dovrà mostrare l’orgoglio e la dignità di tante storie e testimonianze che hanno lottato e vinto i periodi di depressione economica e di oscurantismo civile. Anche la Chiesa ha un ruolo importante e sull’esempio di papa Francesco deve ritrovare un comportamento più essenziale, coerente e battagliero.