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PROVINCIA DI LATINA.NON SOLO SOLDI SPORCHI MA ANCHE PALLOTTOLE,INCENDI E TUTTO IL RESTO

ATTENTATO ALL’ENTE PARCO: TANICHE, CARTUCCE E CAMORRA. SOSPETTI SU SABAUDIA

24 Giugno 2019

di Bernardo Bassoli

Intimidazione all’alba di quest’oggi nei confronti dell’Ente Parco Nazionale del Circeo (Ministero dell’Ambiente) con ignoti che hanno posizionato tre taniche di gasolio davanti alla sede della direzione degli uffici dell’Ente, a Sabaudia. Gli stessi hanno poi parzialmente rovesciato il combustibile (quasi centro litri di gasolio) facendolo penetrare all’interno dei locali, e hanno cercato, utilizzando anche della plastica, di incendiare una vicina centrale termica. Accanto alle taniche è stata infine lasciata una busta, aperta poi dagli artificieri, contenente 4 cartucce a palla calibro 12 utilizzate per la caccia al cinghiale, indirizzata al Luogotenente Alessandro Rossi, Comandante della Stazione di Sabaudia del Parco dei carabinieri forestali alle dipendenze funzionali degli Enti Parco con D.M. 20/04/1994.

Un brutto segnale rivolto a tutta la comunità e non solo al nostro Entedichiara il direttore dell’Ente Parco Nazionale del Circeo, Paolo Cassola – È un’offesa vigliacca per tutto il territorio che ritengo sano, e che ha bisogno di risposte chiare e decise proprio dalla parte in salute e dalle istituzioni che concorrono alla buona amministrazione della cosa pubblica. Qui nessuno perseguita nessun altro, ma si lavora in molti con autorizzazioni, nulla osta e dinieghi, a favore della tutela dell’ambiente che è un bene comune, e della legalità che va difesa sia in virtù di ciò che stabilisce la legge, sia nel rispetto di chi la legge la rispetta. Il messaggio di questo “attentato” incendiario al Parco e il pacchetto davanti ai suoi uffici indirizzato al Comandante dei Carabinieri Forestali, verso cui ho già espresso tutta la nostra solidarietà, è forse quello di colpire” la sinergia positiva e i risultati raggiunti frutto del lavoro interforze tra Parco e Carabinieri Forestali e tutti gli altri organi di polizia giudiziaria. Se fosse questo l’obiettivo dell’intimidazione, l’unico risultato che otterranno da parte nostra è un’ulteriore spinta ad operare per l’interesse dell’ambiente, dello sviluppo sostenibile e della legge uguale per tutti. 

Intanto pensiamo già a domaniconclude Cassola – Stiamo lavorando per far arrivare su questo territorio parte degli 85 milioni di euro del progetto #ParchixilClima e la biodiversità del Ministero dell’Ambiente, un maxi fondo a disposizione dei 23 Parchi nazionali d’Italia per presentare progetti volti alla realizzazione di interventi di efficienza energetica degli immobili propri e dei Comuni inseriti nel perimetro del Parco, impianti di piccola dimensione di produzione di energia da fonti rinnovabili, infrastrutture e servizi di mobilità sostenibile e piste ciclabili, riforestazione e rimboschimento”.

I carabinieri del comando provinciale di Latina stanno indagando per arrivare al mittente di questo grave atto volto a destabilizzare le due Istituzioni, Ente Parco e Carabinieri forestali, che da più di un anno, dicono dall’Ente medesimo, svolgono un’azione ferma e decisa di investigazione e repressione di alcune attività sul territorio.

I primi sospetti sono rivolti a una possibile ritorsione rispetto a sequestri, su delega del Dottor Giuseppe Miliano della Procura della Repubblica di Latina. I sequestri su cui parrebbe concentrarsi l’attività investigativa sarebbero quelli disposti sul lungomare di Sabaudia.
Il pensiero non può che correre alla lunga scia di provvedimenti che hanno coinvolto stabilimenti balneari di Sabaudia dall’anno scorso in poi, ultimo dei quali disposto nei confronti de “
L’Ultima Spiaggia.
Invece, solo un paio di mesi fa, ad aprile, i Carabinieri forestali posero i sigilli a un’officina di una concessionaria di autocarri che sversava oli esausti nel
canale Pantanello sempre nel Comune di Sabaudia.
Per ora si tratta solo di ipotesi e non può essere esclusa nessuna pista.

Non sono mancate, tuttavia, le reazioni della società civile e della politica.

Anna Scalfati, la nota giornalista e presidente dell’Azienda Vallicola del Lago di Paola, ha dichiarato che “sicurezza e legalità a Sabaudia sono ancora sotto scacco. Denunciamo pubblicamente da anni la presenza della criminalità organizzata a Sabaudia e in tutto il sud del Lazio. Non si vuole rovinare l’immagine patinata di un bellissimo territorio ai suoi tanti vacanzieri proprio in piena stagione turistica, ma non si deve nascondere come le mafie amino mettere le mani sui posti belli e protetti come il lago di Paola. Sono anni che chiediamo una maggiore attenzione rispetto a fenomeni come le aste giudiziarie e l’acquisizione di centinaia di ettari di terreni agricoli,  gli scarichi abusivi, i trafficanti di esseri umani destinati al lavoro nero o alla prostituzione – aggiunge la Scalfati – Per non parlare della quantità di immobili di illecita provenienza, oltre 50 per un valore di svariati milioni di euro, presenti nel territorio comunale.

Così invece il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa: “Nella mia vita ho condotto tante indagini contro i criminali ambientali e so che significa essere minacciati. Per questo io e il Ministero siamo al fianco dei Carabinieri Forestali che continuamente controllano e presidiano il parco. Un attentato vile. Ecco perché è urgente tutelare i parchi. Ecco perché stiamo lavorando pancia a terra, tutti i giorni, con tutte le forze politiche, per portare a casa nel minor tempo possibile le nomine, proprio a partire da quella del Circeo”. E poi rilancia sull’Ente, il cui Presidente è ancora una casella vacante:A giorni la nomina per il Circeo sarà effettiva, così come quelle di altri Parchi italiani con professionalità di alto spessore e che sapranno lavorare al servizio del bene comune e della tutela del territorio e della biodiversità.

Anche il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio è intervenuto con un post sui social pubblicato questa mattina: “Tutta la mia solidarietà al comandante e a tutti i carabinieri forestali del Parco del Circeo. Oggi sembra che sia avvenuto l’ennesimo atto vigliacco ai danni di chi ogni giorno difende la nostra sicurezza, la nostra terra e i cittadini che ci abitano. Con lui l’altro pentastellato, il deputato pontino Raffaele Trano, che si è recato di persona all’Ente Parco in segno di vicinanza.

Non è mancata la solidarietà anche dal Pd con il consigliere regionale Enrico Forte, l’assessore all’Ambiente Enrica Onorati e il Presidente della Regione Nicola Zingaretti che dice: “Voglio esprimere solidarietà e vicinanza alle donne e agli uomini del Comando dei Carabinieri Forestali che ogni giorno presidiano il Parco del Circeo. Non saranno di certo lettere di minaccia o taniche di benzina a intimidire o frenare l’impegno di chi, ogni giorno, lavora per il rispetto della legalità e per la tutela del nostro patrimonio ambientale. Sono certo che presto saranno individuati i responsabili di un gesto vile e inaccettabile.
Fratelli d’Italia con il senatore Nicola Calandrini e la Lega con
il consigliere regionale Angelo Tripodi che dice: “Gli intimidatori devono marcire in #galera! Le istituzioni e l’Arma non si piegheranno mai, continuando a combattere per assicurare alla giustizia chi predilige l’illegalità e la criminalità. Solidarietà al comandante dei Carabinieri forestali e all’ente parco, siamo al loro fianco!

E non poteva essere da meno il Comune di Sabaudia che con una nota stampa ha espresso l’indignazione per il gesto: “Il Sindaco Giada Gervasi e tutti i componenti del Consiglio comunale di Sabaudia condannano fermamente il vile atto di questa mattina, perpetrato ai danni dell’Ente Parco Nazionale del Circeo e del Comandante della Stazione dei Carabinieri Forestali. A loro esprimiamo la nostra solidarietà, ringraziandoli per lo sforzo e l’impegno che quotidianamente viene profuso per garantire la
sicurezza e la tutela del patrimonio naturale di Sabaudia.

Condanna unanime da parte dalla politica, questo va apprezzato. Eppure l’indignazione generalizzata sposta l’attenzione da un’inquietudine che avrebbe dovuto far alzare le antenne da tempo.
Sabaudia presenta cronici problemi di infiltrazione camorristica con oltre 50 immobili sul suo territorio confiscati alla mafia, oltre ad essere un rifugio sicuro per il clan del napoletano. E persino, a quanto dichiarato dal collaboratore di giustizia Agostino Riccardo, vi è una famiglia che terrebbe il controllo della zona: i Serrapiglio.

Fonte:https://latinatu.it