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Prosegue senza sosta il vergognoso attacco ai vertici delle Istituzioni: prima al Presidente della Camera, ora al Capo dello Stato. Comportamenti eversivi che, se non bloccati, porteranno al collasso delle Istituzioni e della stessa democrazia

Il Colle: impeachement se Costituzione tradita

Il presidente Napolitano respinge le critiche dell’onorevole Bianconi del Pdl. Ieri il Giornale era tornato ad attaccare il Colle, affermando che preferisce i ribaltoni al popolo. Eppure Napolitano aveva detto che non esistono governi tecnici ma solo politici. Lontano dalla linea del Pdl, Bossi

Il Capo dello Stato Giorgio Napolitano non ci sta alle pressioni di questi giorni da parte di alcuni esponenti del Pdl. Con una nota, infatti, il Quirinale replica ad un’intervista all’onorevole Maurizio Bianconi, vicepresidente del gruppo dei deputati PDL.
L’onorevole Bianconi, sostiene la nota del Quirinale, “si è abbandonato ad affermazioni avventate e gravi sostenendo che il Presidente Napolitano ‘sta tradendo la Costituzione’. Essendo questa materia regolata dalla stessa Carta (di cui l’onorevole Bianconi è di certo attento conoscitore), se egli fosse convinto delle sue ragioni avrebbe il dovere di assumere iniziative ai sensi dell’articolo 90 e relative norme di attuazione”. Dunque la messa sotto accusa, o meglio impeachment.
“Altrimenti – conclude la nota riferendosi all’intervista a Il Giornale – le sue resteranno solo gratuite insinuazioni e indebite pressioni, al pari di altre interpretazioni arbitrarie delle posizioni del Presidente della Repubblica e di conseguenti processi alle intenzioni”.
Ieri un editoriale del direttore Vittorio Feltri intitolava: “Lettera al presidente che preferisce i ribaltoni al popolo”. Anche se “la Costituzione è sempre quella”, scrive Feltri, “la prassi e’ cambiata” anche se forse “il Capo dello Stato che non si accorge di tante cose, non si è accorto neppure di questo”.
In mattinata, il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri aveva detto che “governi dei perdenti o da ribaltone sarebbero impossibili. Un attentato alla Costituzione non potrebbe mai vedere il Quirinale coinvolto. Lo sappiamo con certezza”. Presa di posizione che ha fatto saltare sulla sedia il Pd. Filippo Penati chiede “di lasciare in pace il presidente della Repubblica e soprattutto se ne rispettino poteri e funzioni nel quadro delineato dalla Costituzione. Invitiamo il capogruppo del Pdl al Senato, in tutti i casi, quando parla degli altri, a non fare confusione con ciò che avviene tra le fila della sua maggioranza”. Molto più diplomatica la Lega. Per Bossi sulla tempistica delle elezioni “è solo il presidente della Repubblica a decidere e io non faccio dichiarazioni contro il presidente della Repubblica”.
Dunque, continua il martellamento del Pdl nei confronti del Presidente Napolitano per evitare qualsiasi forma di governo tecnico, anche il capo dello Stato ha già detto che esistono solo governi politici. Un martellamento che sarà incessante, nel timore della destra di un voto sfavorevole a Berlusconi già a settembre con la riapertura del Parlamento.

Alessandro Guarasci
(Tratto da
Aprile online)