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Promemoria della nostra Associazione presentato il 5 febbraio 2009 nell’audizione da parte delle Commissioni Sicurezza, Urbanistica ed Ambiente della Regione Lazio

PROMEMORIA AUDIZIONE COMMISSIONI SICUREZZA, URBANISTICA ED AMBIENTE REGIONE LAZIO DEL 5 FEBBRAIO 2009

Il 23 settembre 2009 questa Associazione ha inviato al Presidente della Giunta della Regione Lazio la nota che sotto viene trascritta (all. n.1).

Oggetto: PRG Comune di Sabaudia.

Gia in passato il consigliere comunale di Sabaudia Luigi Iacuzzi, rivolgendosi a lei ed al Procuratore della Repubblica di Latina, ha avuto modo di esprimere le sue riserve circa il ricorso, da parte di quell’Amministrazione comunale, relativamente al Centro Storico della sua città, all’istituto del “lotto intercluso” introdotto dal Diritto per il recupero dei nuclei abusivi.

Anche l’Amministrazione del Parco Nazionale del Circeo si è espressa in senso negativo, respingendo una prima richiesta avanzata in tal senso dal Comune di Sabaudia.

La stessa Amministrazione del Parco Nazionale, poi, ha reiterato la reiezione di una seconda richiesta avanzata dallo stesso Comune, ai sensi dell’art.13 della L. n.394/91, legge antecedente all’insediamento del Parco medesimo e, quindi, inapplicabile, per difetto di competenza.

La Regione Lazio, dal canto suoha prodotto ricorso contro la sentenza del TAR Lazio che riduce all’art.36 le sanzioni previste dall’art.38 del DPR 6 giugno 2001 e successive modificazioni.

Stupisce il fatto che iul Comune di Sabaudia, pur essendo stato chiamato a risarcire le spese, non abbia fatto altrettanto.

Perché?

Le saremmo grati se, dopo aver esaminato l’intera vicenda, volesse cortesemente farci conoscere il suo pensiero al riguardo”

Ad oggi, 5 febbraio 2009, ancora non abbiamo ricevuto alcun riscontro.

La stessa questione dei “lotti interclusi” a Sabaudia fu da noi riproposta in occasione dell’audizione da parte della Commissione Sicurezza della Regione Lazio nella seduta del 27 novembre 2009.

Ci teniamo a ricordare che la normativa dei cosiddetti “lotti interclusi” riguarda esclusivamente le lottizzazioni abusive e NON è applicabile all’interno dei centri storici.

Ci stupisce, quindi, il fatto che sia il Comune di Sabaudia che –sembra –qualche tecnico del Dipartimento Urbanistica della Regione Lazio, prescindendo dal Piano Particolareggiato, intenderebbero ricorrere al principio dei “lotti interclusi” per la realizzazione di nuove edificazioni o per sanatorie in aree incluse nel Centro Storico.

In una dettagliata nota inviata nel dicembre u. s. al Presidente della Giunta ed alla Presidente della Commissione Sicurezza della Regione Lazio, il circolo Laurus di Sabaudia di Legambiente, riprendendo il discorso di questa Associazione, ha dettagliatamente specificato i motivi per i quali l’interpretazione adottata dal Comune di Sabaudia- e da qualche tecnico della Regione-non sia quella ortodossa (all. n.2).

L’adozione di tale interpretazione schiuderebbe, ad avviso di questa Associazione, le porte ad un ulteriore processo di devastazione del tessuto urbanistico di un territorio già fortemente compromesso da un processo di speculazione edilizia, qual è quello di una citta’ come Sabaudia, importante dal punto di vista storico e protetta dal vincolo paesaggistico e del Parco Nazionale del Circeo.

Stiamo parlando di un territorio già devastato, come dimostrano le 3331 richieste di condono edilizio, che interessano l’area protetta per una cifra stimabile in un milione e duecentomila metri cubi di cemento abusivo, presentate ai Comuni di San Felice Circeo e Sabaudia.

Una situazione, quella esistente nei due Comuni citati, assolutamente intollerabile e che va rimossa subito, per quanto è possibile, respingendo tutte le richieste di condono, abbattendo senza esitazione tutte le opere abusive e denunciando all’Autorità Giudiziaria quanti le hanno compiute, quanti le hanno consentite e, in particolare, quanti avrebbero dovuto vigilare e non hanno vigilato, siano essi funzionari ed amministratori dei Comuni di Sabaudia e di San Felice Circeo o della Regione Lazio.

A tal proposito l’Associazione “Caponnetto” chiede ufficialmente di rimettere gli atti di questa seduta alla Procura della Repubblica di Latina con l’invito ad accertare responsabilità di tutti gli abusi, illegalità e reati omissivi, perseguendo penalmente ed amministrativamente i responsabili.

Nel condividere il contenuto dell’intervento dell’ex consigliera comunale di San Felice Circeo Maria Grazia Colambrosi per quanto riguarda le opere realizzate o che si vogliono realizzare in quel Comune, ci tengo a sottolineare la decisa avversione dell’Associazione Caponnetto al progetto dell’Amministrazione Provinciale di Latina che riguarda il Lago di Paola, un progetto che comporterebbe, se realizzato, una definitiva devastazione della costa e dell’intero patrimonio storico ed ambientale dell’intero territorio.

Tale progetto, sempre se realizzato, aprirebbe, peraltro, le porte ad organizzazioni criminali che sarebbero attratte dalla montagna di investimenti e di affari che inevitabilmente nascerebbero intorno ad esso.

Già in passato la nostra Associazione si è dovuta occupare di alcuni insediamenti sospetti che stavano per realizzarsi sul territorio.

Su questo territorio sono già state individuate presenze inquietanti e già la magistratura ha dovuto provvedere a confiscare alcuni beni appartenenti a soggetti legati ad organizzazioni criminali.

Una più attenta, rigorosa azione di monitoraggio di tutti gli investimenti operati o che si vorrebbero operare nell’area soprattutto nei settori immobiliare, commerciale, delle opere portuali, dello svago ecc. potrebbe far emergere al riguardo una situazione le cui dimensioni potrebbero essere ben più vaste di quanto appare. (all.3).

Ecco perché noi riteniamo di gridare la nostra più decisa avversione ad ogni progetto che non sia accompagnato dalle più ampie garanzie in materia di rispetto delle leggi, della trasparenza, del patrimonio storico, dell’ambiente.