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Procura Napoli, primo attacco a Melillo. Unicost: «Scelta sbagliata»

 

di Leandro Del Gaudio

Ha chiesto e ottenuto l’anticipato ingresso all’ottavo piano della Procura di Napoli. Consapevole della complessità dell’incarico, domani il nuovo procuratore di Napoli Gianni Melillo giurerà dinanzi alla Corte di Appello. Ore undici, udienza aperta al cospetto dei vertici del distretto di Corte di Appello: il nuovo capo dei pm di Napoli assumerà così anche formalmente l’investitura a guidare la Procura più numerosa d’Italia. Si chiude la reggenza di Nunzio Fragliasso, dopo cinque mesi e mezzo dall’uscita di scena per raggiunti limiti d’età dell’ex procuratore Giovanni Colangelo; inizia una nuova stagione che punta a riorganizzare equilibri e rapporti dentro e fuori le Torri del Centro direzionale.

Ed è alla vigilia del giuramento del procuratore Melillo, che la giunta nazionale di Unicost torna sulla decisione assunta la scorsa settimana dal Plenum del Csm, con un comunicato particolarmente critico rivolto agli esponenti togati che hanno deciso di sostenere Melillo, nel duello con il procuratore reggino Federico Cafiero de Raho.

In sintesi, pur «esprimendo un sincero augurio nei confronti del Procuratore Melillo», nella certezza che «le sue elevate qualità umane e professionali gli consentiranno di raccogliere al meglio le sfide del territorio, pervaso da potenti associazioni criminali», Unicost ribadisce perplessità per la scelta adottata dal Plenum di Palazzo dei Marescialli. Si torna così sulla questione dell’incarico fuori ruolo assunto da Melillo come capo di gabinetto del Ministro Orlando, un tema per altro abbondantemente esplorato sia in Commissione che nella assemblea definitiva di giovedì scorso.