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Processo ‘Ndrangheta stragista: acquisiti atti presentati dalla Procura generale

Jamil El Sadi 21 Febbraio 2023

Il 23 e 27 febbraio si terrà la requisitoria. Restano le battute finali

È stata un’udienza tecnica quella che si è celebrata ieri mattina nell’ambito del processo ‘Ndrangheta stragista presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria. La Corte presieduta dal giudice Bruno Muscolo, infatti, ha deciso sulle ultime richieste di acquisizione di atti presentate alla Procura generale. “Sono pervenuti dal Dap i chiarimenti in merito alla questione relativa al periodo di detenzione di Piromalli Giuseppe e possiamo acquisire agli atti l’elenco dei movimenti relativi al Piromalli classe ’21 – ha detto il presidente –. Da questo elenco riguardante i periodi di detenzione si può concludere che quel periodo di scarcerazione, e quindi il periodo in cui non sarebbe stato detenuto il Piromalli (dal 20 febbraio 1987), non ci sarebbe stato. È a disposizione delle parti e lo acquisiamo agli atti”. La procura generale, nelle vesti del pg Giuseppe Lombardo, ha depositato della documentazione. In particolare, è stato prodotto uno “schizzo” predisposto dal collaboratore di giustizia Girolamo Bruzzese inerente al terreno di Peppe Piccolo utilizzato, secondo quanto dichiarato da Bruzzese, per un summit di ‘Ndrangheta – a cui ha “assistito personalmente” tra il “1978-1979, poco dopo l’omicidio di Aldo Moro” -, in cui parteciparono oltre a Domenico Bruzzese, padre del collaboratore di giustizia, anche: “Peppe PiromalliCiccio AlbaneseDomenico Giovinazzo, tale ‘Ciccantonio Braghetta’Alvaro DomenicoGirolamo MammolitiPasquale SciottoPeppe Raso detto ‘avvocato’, Peppe PesceVincenzo Rositano”. “Mentre ero lì – ha fatto mettere a verbale Girolamo Bruzzese il 10 marzo 2021 – vidi giungere nell’agrumeto Bettino Craxi e Silvio Berlusconi, che ho riconosciuto per averli già visti in televisione. Al loro arrivo, mio padre mi fece allontanare su richiesta di Peppe Piromalli, facendomi accompagnare a casa da un suo uomo di fiducia”. Sempre il padre, dopo molti anni, gli “raccontò che Craxi e Berlusconi si erano recati al summit perché Craxi voleva lanciare politicamente Berlusconi e quindi per concordare un appoggio anche da parte delle cosche interessate alla spartizione dei soldi che lo Stato avrebbe riversato nel Mezzogiorno”. “Ovviamente – ha specificato ieri mattina Lombardo sulla produzione di detta documentazione – abbiamo fatto anche un ulteriore accesso sulla base dello schizzo al terreno di Peppe Piccolo. È puramente documentale in quanto sono videoriprese che secondo noi confermano in pieno quello che il ricordo di Peppe Piccolo in relazione alla dislocazione di varie strutture all’interno di quella specifica particella di terreno”. Dopo aver completato “la produzione, in realtà già annessa, e la nota relativa all’autovettura”, Lombardo ha inoltre riferito alla Corte – in merito al Dap – che “sono stato contattato dal comandante Gallo il quale mi ha attestato, ed è disponibile a farlo anche collegandosi da Terni ove la Corte lo reputi necessario, che Graviano ha ricevuto tutto, audio e trascrizione. Tutto quello che ha chiesto è a disposizione di Graviano da almeno 4 giorni”.

I tentativi vani di rivalutare Spatuzza


La difesa di Graviano ha depositato in cancelleria la trascrizione di un verbale di udienza del 19 settembre 2022 inerente al procedimento di prevenzione a carico di “Graviano Benedetto + altri” che riguarderebbe l’audizione del collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza. Quello che all’apparenza è sembrato un tentativo, da parte dell’avvocato Giuseppe Aloisio (legale di Giuseppe Graviano) di aggirare l’ordinanza che la Corte ha emesso nei confronti di Spatuzza, in realtà, secondo l’avvocato, “si tratta d’un verbale processualizzato” con cui voler mostrare l’infondatezza di alcune dichiarazioni di Spatuzza. Tentativo vano, però, perché la Corte ha rigettato la richiesta di acquisizione dell’avvocato.

I file audio e i mesi della discordia


La seconda questione corposa affrontata nel corso dell’udienza riguardava alcuni file audio depositati dalla Procura generale. Immediata è stata l’opposizione dell’avv. Aloisio perché “rispetto a questi ‘DVD-audio’, non abbiamo avuto la possibilità di averne maggiore contezza. Questi file audio, per altro non abbiano neanche sentito chi ha redatto la nota rispetto a questi DVD-audio delle intercettazioni, sono presenti o a conoscenza dall’ufficio di procura dal 2009”. “Ci opponiamo – ha continuato – perché non abbiamo contezza di chi siano i conversanti, non abbiamo sentito chi ha redatto la nota e, infine trattasi di conversazioni che potevano essere messe a disposizione prima e comunque anche nel processo di primo grado”.
I file audio che oggi ci vengono indicati come un’assoluta novità del gennaio 2023 – ha replicato Lombardo – sono rimasti a disposizione degli avvocati all’interno della mia stanza per circa otto mesi, perché sono stati richiamati nel corso dell’audizione del teste Di Stefano e subito il procuratore generale d’udienza ha segnalato che ove fosse stato necessario l’accesso ai contenuti di quei file audio, gli stessi erano rinvenibili nella segreteria del dottore Lombardo qui presente”. “Nessuno è venuto né a segnalare la necessità di accedere agli audio, né alla necessità eventualmente di verificare i brogliacci, né alla necessità di leggere le trascrizioni fatte dalla Polizia giudiziaria, e oggi mi viene detto e rappresentato che li produciamo a sorpresa nel gennaio 2023? – ha domandato il procuratore – Non è così. Su questo bisogna essere assolutamente chiari proprio perché, ovviamente liberissima la valutazione da parte della Corte, vi viene rappresentata una circostanza non veritiera. Come possiamo attestare in qualsiasi momento e come può attestare tutto il personale che ha predisposto quei file audio, spillati ad una nota ben precisa. Da quella data sono stati a disposizione delle parti private e a me non risulta che abbiano ritenuto di fare accesso e per questo abbiamo allegati alla produzione dando per scontato che non c’era interesse a verificarne il contenuto attraverso l’ascolto degli stessi”.

La decisione della Corte
Una volta terminata la discussione delle parti, la Corte si è ritirata per circa venti minuti prima di rientrare in aula per riferire l’ordinanza in merito alle ulteriori richieste formulate dalla Procura generale e dalla difesa. La Corte “acquisisce tutta la documentazione da ultimo presentata dal procuratore generale sulla quale è stato prestato il consenso delle altre parti, ad eccezione di quella di cui ai punti 4 e 5 dell’indice formato dal requirente sulla quale non è stato prestato il consenso e non essendo atti acquisibili al fascicolo del dibattimento in assenza dello stesso – ha detto il presidente Muscolo –. Per quanto riguarda il verbale di esame di Schettini Antonio del 28 novembre 1996 risulta già acquisito all’udienza del 1° giugno 2022 stante il consenso delle parti e la rinunzia al suo esame, per cui si tratta di un verbale già acquisito. Rigetta la richiesta di acquisizione del verbale di udienza del 19.9.2022 contenente la trascrizione delle dichiarazioni di Spatuzza Gasapre nel diverso procedimento relativo alla misura di prevenzione recante il numero 168/2018, per le medesime ragioni già indicate all’udienza del 16 gennaio 2023 con la relativa ordinanza emessa in quella data e rilevandosi che comunque le stesse non rivestono rilevanza decisiva in ordine ai temi oggetto di valutazione”. Inoltre, “acquisisce la riproduzione cartacea degli slides utilizzati nella complessiva dichiarazione, e quindi nel complessivo esame, del teste Michelangelo Di Stefano che sono state eseguite dalle parti e dalla stessa Corte; e precisa che di tutta la documentazione che non è stata acquista, sia quella del pg che quella delle difese degli imputati, non ne sia fatta pur rimanendo agli atti, perché possano servire ma non certo alla Corte, alcuna utilizzazione probatoria”.
Il processo, dunque, è alle battute finali. Il prossimo 
23 febbraio inizierà la requisitoria del pg, che proseguirà lunedì 27 con anche la discussione delle parti civili. Revocata l’udienza del 28 febbraio, in cui si sarebbe tenuta la discussione di Filippone, che slitta al 1° marzo. Il giorno seguente, invece, sarà la volta di Graviano. Il 10 marzo, infine, è stata confermata un’udienza per eventuali repliche.

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fonte:https://www.antimafiaduemila.com/dossier/processo-ndrangheta-stragista/94027-processo-ndrangheta-stragista-acquisiti-atti-presentati-dalla-procura-generale.html