Processo Cosentino, possibile cambio collegio-video
09/04/2015, 18:16
VILLA DI BRIANO – Prima udienza, stamani, dinanzi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, del processo per la vicenda delle presunte estorsioni – aggravate dal metodo mafioso – attuate ai danni del titolare di un distributore di carburanti sulla Nola-Villa Literno da parte dei fratelli Nicola, Antonio e Giovanni Cosentino. L’accusa, più in generale, è quella di aver monopolizzato la distribuzione di carburanti, con l’impianto di oltre 120 distributori in tutta la regione Campania, in virtù dell’appoggio di pezzi delle istituzioni e del clan camorristico dei Casalesi. Davanti alla sezione del Tribunale, presidente Giampaolo Guglielmo, sono comparsi fisicamente Antonio Cosentino, Vincenzo Falconetti, Luigi Letizia, Michele Sagliocchi e Vincenzo Schiavone. L’associazione Caponnetto, dal canto suo, ha depositato le motivazioni per la costituzione di parte civile nel giudizio inaugurato; assenti, invece, l’ex sottosegretario Nicola, trasferito la settimana scorsa da Secondigliano al carcere di Terni, ed il fratello Giovanni, l’ex prefetto di Caserta e parlamentare del Pdl, Maria Elena Stasi, e l’ex sindaco di Villa di Briano Raffaele Zippo. In apertura di udienza, Guglielmo ha comunicato di aver inoltrato al presidente del Tribunale, Maria Rosaria Cosentino, istanza di riesame per quanto concerne l’assegnazione del processo al collegio giudicante da lui presieduto. Guglielmo, si ricorderà, presiede il collegio dinanzi al quale si sta celebrando il processo Eco4, che vede come imputato principale l’ex politico del Pdl. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 21 maggio, anche se non è del tutto da escludere l’ipotesi secondo cui la presidente Cosentino, che finora non si è espressa, potrebbe assegnare il processo ad un altro collegio giudicante. L’indagine, sfociata nel processo, si ricorderà, era partita dalla denuncia di Luigi Gallo, titolare di un impianto di carburante in costruzione a Villa di Briano, in merito a presunte pressioni subite da parte dei fratelli Cosentino per non aprire. Entrando più nei dettagli, stando all’accusa, rappresentata dai pm della Dda, gli indagati avrebbero costretto il Comune di Casal di Principe e la Regione Campania a compiere atti illegittimi “per impedire o rallentare la creazione di altri impianti da parte di società concorrenti”.
VILLA DI BRIANO – Prima udienza, stamani, dinanzi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, del processo per la vicenda delle presunte estorsioni – aggravate dal metodo mafioso – attuate ai danni del titolare di un distributore di carburanti sulla Nola-Villa Literno da parte dei fratelli Nicola, Antonio e Giovanni Cosentino. L’accusa, più in generale, è quella di aver monopolizzato la distribuzione di carburanti, con l’impianto di oltre 120 distributori in tutta la regione Campania, in virtù dell’appoggio di pezzi delle istituzioni e del clan camorristico dei Casalesi. Davanti alla sezione del Tribunale, presidente Giampaolo Guglielmo, sono comparsi fisicamente Antonio Cosentino, Vincenzo Falconetti, Luigi Letizia, Michele Sagliocchi e Vincenzo Schiavone. L’associazione Caponnetto, dal canto suo, ha depositato le motivazioni per la costituzione di parte civile nel giudizio inaugurato; assenti, invece, l’ex sottosegretario Nicola, trasferito la settimana scorsa da Secondigliano al carcere di Terni, ed il fratello Giovanni, l’ex prefetto di Caserta e parlamentare del Pdl, Maria Elena Stasi, e l’ex sindaco di Villa di Briano Raffaele Zippo. In apertura di udienza, Guglielmo ha comunicato di aver inoltrato al presidente del Tribunale, Maria Rosaria Cosentino, istanza di riesame per quanto concerne l’assegnazione del processo al collegio giudicante da lui presieduto. Guglielmo, si ricorderà, presiede il collegio dinanzi al quale si sta celebrando il processo Eco4, che vede come imputato principale l’ex politico del Pdl. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 21 maggio, anche se non è del tutto da escludere l’ipotesi secondo cui la presidente Cosentino, che finora non si è espressa, potrebbe assegnare il processo ad un altro collegio giudicante.
L’indagine, sfociata nel processo, si ricorderà, era partita dalla denuncia di Luigi Gallo, titolare di un impianto di carburante in costruzione a Villa di Briano, in merito a presunte pressioni subite da parte dei fratelli Cosentino per non aprire. Entrando più nei dettagli, stando all’accusa, rappresentata dai pm della Dda, gli indagati avrebbero costretto il Comune di Casal di Principe e la Regione Campania a compiere atti illegittimi “per impedire o rallentare la creazione di altri impianti da parte di società concorrenti”.