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Processo ai fratelli Cosentino, Cassazione conferma assoluzione

Il Mattino, 4 Giugno 2019

Processo ai fratelli Cosentino, Cassazione conferma assoluzione

di Marilù Musto

La requisitoria del sostituto procuratore generale Stefano Tocci della Suprema Corte che chiedeva l’annullamento della sentenza di assoluzione per i fratelli Cosentino non ha convinto i consiglieri di piazza Cavour a Roma. E così, sono state confermate tutte le assoluzioni. Questa è la decisione della seconda sezione penale della Suprema corte di Cassazione sul processo per il monopolio dei carburanti e sul ruolo dei fratelli Nicola, Giovanni e Antonio Cosentino nella gestione della cassaforte di famiglia, l’azienda di distribuzione di carburanti Aversana Petroli. Si tratta di un’inchiesta della procura (Dda di Napoli) che aveva portato, il 3 aprile del 2014, all’arresto dei tre Cosentino, di imprenditori, funzionari pubblici e dipendenti della Q8, accusati, a vario titolo, di estorsione e illecita concorrenza, reati aggravati dal metodo mafioso.

In primo grado l’ex sottosegretario all’Economia del governo Berlusconi, Nicola Cosentino, era stato condannato dai magistrati del tribunale di Santa Maria Capua Vetere – presidente Roberta Carotenuto – a 7 anni e sei mesi di carcere, mentre ai fratelli Giovanni e Antonio erano state inflitte rispettivamente condanne a 9 anni e mezzo e 5 anni e 4 mesi. Sentenza ribaltata in appello, relatore Massimo Perrotti della corte di Appello di Napoli, a settembre dello scorso anno, con una sentenza di assoluzione per tutti gli imputati: oltre ai fratelli Cosentino, il funzionario della Regione Campania Luigi Letizia (condannato in primo grado a cinque anni e quattro mesi); i dipendenti della Q8 Bruno Sorrentino e Giovanni Adamiano, in primo grado condannati a tre anni e sei mesi; l’imprenditore Michele Patrizio Sagliocchi di Villa Literno era stato condannato a sette anni in primo grado.